Una soluzione completa per individuare tempestivamente gli asset aziendali interessati dalle vulnerabilità più recenti e di gestire le operazioni di mitigazione e risoluzione del rischio. Si tratta di BE4, la nuova piattaforma di Early Warning and Management realizzata da Crag Partners.
“In un’azienda moderna, in cui i servizi erogati sono composti dall’integrazione di numerose piattaforme software e hardware – si legge in una nota della società – risulta di fondamentale importanza riuscire ad individuare tempestivamente le vulnerabilità e le minacce che potrebbero compromettere l’erogazione stessa del servizio, con evidenti ricadute di immagine e ripercussioni economiche per l’impresa. BE4, grazie alle funzionalità innovative che lo contraddistinguono, si pone come obiettivo l’immediata individuazione degli asset aziendali interessati da una data vulnerabilità, non appena questa viene resa pubblica da parte dei ‘vulnerability feed’. In sostanza, nello stesso istante in cui la vulnerabilità viene resa nota, BE4 è già in grado di dirci quali sistemi nella nostra infrastruttura sono potenzialmente esposti ad attacchi che sfruttino tale vulnerabilità”.
BE4, spiega Crag Partners, costituisce il “trait d’union” tra i prodotti di analisi delle vulnerabilità e i servizi di segnalazione delle minacce e delle vulnerabilità software esistenti, offrendo la possibilità di integrare al meglio i due aspetti. Inoltre, è in grado di guidarci nel percorso di risoluzione grazie al suo motore di workflow che tiene sotto controllo le eventuali scadenze temporali dettate dal rispetto dei livelli di servizio definiti contrattualmente. In parole povere, ci notifica tempestivamente se stiamo impiegando troppo tempo per eliminare le vulnerabilità segnalate dai nostri sistemi.
“BE4 prevede l’acquisizione periodica e continua di flussi informativi di ‘threat intelligence’ dai servizi informativi specializzati (vulnerability feed) in modo da essere costantemente aggiornato sulle vulnerabilità esistenti e sui software coinvolti – prosegue il comunicato – Le informazioni così ottenute saranno memorizzate e tenute costantemente aggiornate per individuare in tempo reale e senza la necessità di eseguire scansioni invasive, gli asset interessati, sulla base del software che vi risulta installato. Il beneficio di un simile approccio è duplice: se da un lato si ha evidenza quasi in tempo reale di una situazione di potenziale pericolo, dall’altro si ha la possibilità di minimizzare l’impatto sulle prestazioni del sistema interessato eseguendo una verifica mirata. Una eventuale scansione successiva può essere fatta in modo pianificato per verificare l’effettiva esistenza della vulnerabilità, la sua avvenuta risoluzione o mitigazione”.
BE4 – conclude la nota – permette l’individuazione automatica degli asset interessati da una vulnerabilità anche senza eseguire verifiche puntuali e, in modalità agentless, permette di verificare lo stato di applicazione degli aggiornamenti di sicurezza. L’utilizzo della metrica standard CVSS2 (Common Vulnerability Scoring System v2) per la determinazione della gravità di una vulnerabilità, garantisce la corretta assegnazione delle priorità agli interventi di verifica e patching da effettuare. Il motore di workflow consente la gestione completa del ciclo di vita delle vulnerabilità, dalla loro pubblicazione fino alla soluzione mediante patching/upgrade”.