Uber vuole “fare la banca”: il colosso americano del ride hailing ha annunciato la nascita della nuova divisione Uber Money che espande i servizi finanziari Uber già esistenti e li potenzia con un nuovo digital wallet e carte di debito e di credito che poggiano su un servizio bancario senza commissioni fornito dai partner Visa, Green Dot e Barclays.
La strategia dell’azienda dei taxi privati punta a dare più servizi ai suoi oltre 4 milioni di autisti e fattorini (Uber Eats) in tutto il mondo: anche chi non ha un conto corrente bancario potrà aprire, senza costi, un conto Uber e avere una carta di debito con cui gestire i guadagni. Uber lancerà anche un digital wallet che integrerà Apple Pay e Google Pay e si rivolge ad autisti, fattorini e anche agli utenti finali dei servizi targati Uber.
“C’è una nuova parte di Uber che si concentra sui servizi finanziari e ha la missione di dare alle persone accesso al tipo di servizi finanziari da cui sono rimaste escluse“, ha dichiarato Peter Hazlehurst, direttore della nuova divisione, alla testata americana Cnbc.com.
I nuovi prodotti fintech di Uber
Grazie alle funzionalità rinnovate della app Uber Money, gli autisti e i fattorini di Uber che aprono un conto con Uber potranno accedere a un sistema “in tempo reale” per incassare subito e controllare quello che guadagnano; adesso gli autisti devono attendere una settimana prima di avere a disposizione il proprio incasso. L’app include anche una carta di debito: per chi la usa Uber offre un rimborso sulle spese di carburante tra il 3% e il 6%.
Chi lavora per Uber, in pratica, può avere un conto corrente bancario senza alcuna spesa e la facilità di incassare il pagamento per le corse o le consegne anche senza avere un conto presso una banca tradizionale. “Non solo intaschi subito il tuo guadagno, in tempo reale, ma non ti costa niente tenere il denaro in questo conto. E lo puoi spendere quando vuoi”, ha spiegato Hazlehurst.
Con l’Uber Wallet, invece, gli autisti possono monitorare gli incassi e le spese e effettuare pagamenti elettronici, ma anche gli utenti finali possono gestire quanto spendono con i servizi Uber. Il portafoglio digitale sarà reso disponibile prima per i driver, poi per i fattorini e gli utenti di Uber Eats e infine per chi prenota una corsa in auto Uber.
In arrivo c’è anche una carta di credito Uber in collaborazione con Barclays. Chi la utilizza riceve un cashback del 5% sulle cifre spese su Uber, Uber Eats, Jump (il marchio delle bici e dei monopattini elettrici condivisi) e Copter (il servizio con cui soi prenotano voli da Manhattan all’aeroporto Jfk).
Competizione nel ride hailing
Uber ha già testato il suo bancomant negli Stati Uniti e alcuni altri mercati e ora lo porterà su scala globale, in tutti i paesi in cui opera. La funzionalità di punta è quella degli instant payment: negli Usa oltre il 70% dei pagamenti ai driver già avviene con questa modalità, dice Hazlehurst.
Ma su scala globale il 40% dei viaggi Uber viene ancora pagato in contanti. Per l’azienda americana del ride hailing offrire un servizio di più ai collaboratori e agli utenti finali vuol dire spingere sul business e cercare di migliorare le prestazioni finanziarie e reagire alla pressione di un mercato dove la concorrenza si intensifica.
In quest’ottica l’offerta di servizi finanziari serve ad Uber a trattenere autisti e fattorini, evitando che passino ai servizi rivali che si stanno diffondendo in tutto il mondo, e gratificare con programmi ad hoc gli utenti delle sue corse in auto e bici e delle sue consegne a domicilio.