La prossima generazione di imprenditori e leader si
differenzierà per la capacità di utilizzare la tecnologia in aree
strategiche quali l’Information Management, Business Analytics,
la gestione delle cartelle cliniche digitalizzate, il risparmio
energetico e la tutela dell’ambiente. E’ questa la convinzione
che ha ispirato l’ultimo progetto lanciato di Ibm. Big Blue ha
infatti messo a disposizione dei docenti universitari una parte
del suo portafoglio software in un ambiente di cloud computing per
consentire di integrare più agevolmente la tecnologia nei
programmi di studi.
“Le aziende di oggi si aspettano che il mondo accademico produca
una forza lavoro altamente specializzata, in grado di guidare
progetti di trasformazione e risolvere i problemi specifici del
settore – spiega Jim Corgel, general manager, Ibm Academic
Initiative -. Ibm collabora con le università per soddisfare
queste esigenze e fornire competenze IT attraverso il cloud
computing, per aiutare la prossima generazione di imprenditori ad
essere pronti a innovare”.
Grazie al nuovo Ibm Academic Skills Cloud – questo il nome della
soluzione – i professori potranno aiutare gli studenti ad
apprendere le più avanzate competenze tecnologiche (sviluppare
software, di gestire in maniera avanzata le informazioni, il Web
2.0 e il cloud computing) e accedere ai programmi di studio e ai
corsi di IT da qualunque luogo, attraverso il proprio laptop o
netbook. Il tutto per permettere ai professionisti di domani di
“spiccare” per competenze IT nel mondo del lavoro.
Le risorse cloud della soluzione permetteranno inoltre
di risparmiare in termini di infrastrutture tecnologiche,
liberando così le risorse universitarie esistenti.
Ibm Academic Skills Cloud sarà disponibile inizialmente in più di
20 college e università che partecipano alla Ibm Academic
Initiative negli Usa. L’iniziativa prevede che gli insegnanti
accedano al software Ibm gratuitamente, all’hardware a prezzi
scontati, materiali per i corsi, formazione e sviluppo del
programma di studi. Nel corso del tempo, le nuove competenze
saranno messe a disposizione di altri istituti nella rete globale
Ibm di partecipanti alla Academic Initiative; iniziativa che oggi
conta più di 4.500 università e 9mila docenti in tutto il mondo.