Cellnex guarda con interesse a un maxi Polo delle torri che potrebbe vederla unire le forze con il nuovo soggetto nato dalla fusione tra Inwit e Vodafone Towers. A lasciare aperta la porta a questa prospettiva è Gianluca Landolina, amministratore delegato della multinazionale spagnola, in un’intervista a DigitEconomy.24. Riguardo alla possibilità di creare un maxi polo con Inwit, secondo quanto scrive DigitEconomy.24 “L’eventualità secondo il tropologie manager sarebbe loca in un’ottica finanziaria industriale”. “Noi cresciamo ogni anno, organicamente e anche acquisendo infrastrutture. E’ la storia e anche il futuro di Cellnex – afferma – Rispetto a questi obiettivi non ci distraiamo assolutamente, anche se è difficile avere in questo momento interlocutori mentalmente disponibili”. Sull’eventualità di un’aggregazione con il nuovo soggetto, anche in una posizione di minoranza e con la gestione affidata a un soggetto indipendente, Landolina puntualizza: “A oggi tutte le operazioni inorganiche le abbiamo fatte acquisendo il controllo, perché con il controllo riusciamo a fare sinergie. D’altronde gli operatori telco guadagnano sei euro per ogni euro investito nelle torri, le tower company come noi ne guadagnano 20. Per questa ragione mi aspetto, in base a questo ragionamento razionale, che a un certo punto gli azionisti possano prendere in considerazione di lasciare il controllo a un soggetto indipendente che fa questo di mestiere”.
Quanto all’emergenza coronavirus, “Non stiamo modificando di un centesimo i nostri progetti – aggiunge il manager – manteniamo un atteggiamento positivo e ottimista. Siamo consapevoli del fatto che una porzione di investimenti in questo momento non potremo realizzarla, ma puntiamo a un’accelerazione decisa a fine anno. Abbiamo un piano di aumentare la dotazione di antenne, migliorare la capacità, permettere che una buona parte di investimenti autorizzati prima dell’emergenza venga realizzata”.
Le misure di distanziamento sociale decise dal governo stanno però creando qualche problema sul campo all’azienda: “Stiamo soffrendo non tanto nella capacità di andare avanti, fare manutenzioni, ma per il fatto che, nonostante le nostre attività siano state dichiarate essenziali, le nostre squadre non sempre hanno libero accesso all’interno del territorio nazionale, prescindendo dalle aree rosse – spiega Landolina – Auspichiamo che in Parlamento, nell’ambito del decreto “Cura Italia”, venga stabilito un processo autorizzativo agile e rapido, una sorta di silenzio assenso con totale assunzione di responsabilità da parte del proponente, cioè nostra, che prevede anche la sottoposizione a qualsivoglia controllo successivo. Tutto ciò per assicurare un contributo di servizio migliore rispetto a prima dell’emergenza e circoscritto alle infrastrutture già esistenti. Sul “Cura Italia” stiamo avendo con le istituzioni un’interlocuzione costante, abbiamo avanzato alcune proposte concrete che speriamo vengano recepite”.
Sempre per aiutare il Paese ad affrontare al meglio il momento di emergenza, e nello specifico gli operatori telefonici la cui rete è molto congestionata, Cellnex si sta attivando per “dare sei mesi di ospitalità gratuita nelle infrastrutture – conclude Landolina – offrendo sia le spese di installazione sia, alla fine dei sei mesi, anche quelle di disinstallazione”.