LA PROPOSTA

Net neutrality, dietrofront degli Usa: “Banda larga servizio essenziale, ripristinare tutele”

La Federal Communications Commission avvia un procedimento per annullare le norme entrate in vigore nel 2017: stop a corsie preferenziali e alla prioritizzazione delle velocità per chi paga di più. L’Autorità punta anche a riassumere il controllo sulla supervisione normativa in tema broadband revocata da Trump

Pubblicato il 20 Ott 2023

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Negli Stati Uniti la net neutrality torna al centro del dibattito del governo e dell’autorità che regola le comunicazioni, dopo che l’amministrazione Trump sembrava aver chiuso il capitolo liberalizzando il traffico sulla rete Internet. Nell’era Biden, però, la Us Federal communications commission (Fcc) è intenzionata a tornare alle posizioni pro-neutralità dell’ex presidente Barack Obama: la commissione cha votato sì alla presentazione di una proposta che riporta in vigore le norme sulla net neutrality e dà alla Fcc anche potere di vigilanza sulle reti in banda ultra-larga per tutelare la sua funzione di “servizio universale” e garantirne la cybersicurezza.

Net neutrality, la Fcc pronta a ristabilire le regole

Le regole su internet e la banda larga, approvate nel 2015 sotto Obama, erano state stralciate dall’ex-presidente Donald Trump nel 2017. La nuova commissione, a maggioranza democratica come il governo di Joe Biden, ha votato con 3 sì e 2 no la proposta di ristabilire le norme che vietano ai fornitori del servizio internet di dare priorità a parte del traffico creando corsie veloci per produttori di contenuti che pagano per questo servizio.

Proponiamo di ripristinare regole chiare che vietano di bloccare o rallentare il traffico internet e di pagare per avere precedenza”, ha dichiarato la presidente della Fcc, Jessica Rosenworcel. “L’accesso a Internet deve essere più che accessibile e conveniente. Internet deve essere veloce, libero e aperto”.

Il commissario repubblicano della Fcc, Brendan Carr, si è opposto, dicendo che dal 2017 “la velocità della banda larga negli Stati Uniti è aumentata, i prezzi sono in calo (e) la concorrenza si è intensificata”. Carr ha sostenuto che il piano della Fcc porterà al “controllo governativo su Internet”.

La banda larga come servizio universale 

La Ncta – Internet & television association, che rappresenta i principali fornitori di servizi Internet, ha criticato il voto, dichiarando che, “introducendo il più ampio controllo mai imposto alle reti a banda larga, la proposta della Fcc è un cambiamento monumentale nel modo in cui Internet sarà regolato”.

C’è però un elemento importante sottolineato da Rosenworcel, quello della riclassificazione della banda larga, che darebbe alla Fcc nuovi importanti strumenti a tutela della sicurezza nazionale.

“Non ci vogliamo limitare a riportare in vigore le regole per una net neutrality sostenibile. Poiché negli scorsi anni gli eventi ci hanno dimostrato quanto la banda larga sia essenziale, dobbiamo anche ridare a questa agenzia l’autorità che aveva sotto il Title II. Ne va della sicurezza pubblica”, ha affermato Rosenworcel riferendosi alla riclassificazione, voluta sempre da Obama, della banda larga all’interno del titolo II della legge sulle comunicazioni. In questo modo la connettività internet fissa e mobile viene classificata come un servizio pubblico essenziale e, poiché ricade nella legge sulle comunicazioni, dà all’autorità preposta, la Fcc, pieno potere di vigilanza.

Una questione di cybersicurezza

Raza Panjwani, consulente politico senior dell’Open technology institute, ha commentato: il piano consentirebbe alla Fcc di “affrontare gli ostacoli all’implementazione dell’infrastruttura a banda larga, richiedere rapporti sulle prestazioni della rete e sulla resilienza e mantenere gli americani connessi durante le emergenze pubbliche”.

Rosenworcel ha sottolineato le implicazioni di cybersecurity: “Collaboriamo da vicino con le altre agenzie federali sui temi della cybersicurezza, sulla pianificazione e il coordinamento delle azioni, e la risposta alle minacce. Affrontiamo temi come il routing internet sicuro al fine di prevenire attacchi da attori malevoli e insidie per il traffico internet. Ma senza la riclassificazione nel Title II, la Fcc ha un’autorità limitata che le impedisce di integrare standard aggiornati di cybersecurity nelle sue politiche per le reti”.

In pratica, oggi la Fcc può intervenire in caso di interruzione del servizio telefonico a seguito di disastri naturali e lavorare per garantire la resilienza di tali reti prima che si verifichino i disastri, ma non può fare altrettanto sulle reti broadband, che pure sono vitali.

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