Scende in campo anche l’India per difendere la neutralità di internet e impedire che in futuro l’accesso ad alcuni siti come Youtube o altri popolari social sia a pagamento.
Negli ultimi giorni circa 300 mila e-mail sono state inviate alla Telecom Regulatory Authority of India (Trai) che a fine marzo ha lanciato una consultazione on-line per chiedere un parere su come regolare alcuni servizi specializzati. La scadenza per inviare i propri suggerimenti è il 24 aprile.
Si tratta di un dibattito che sta dividendo il mondo della rete su scala globale dopo che negli Usa At&t e Verizon hanno presentato una vera e propria petizione in tribunale. Le nuove normative violano il principio di ‘net neutrality’, secondo il quale gli operatori telefonici devono permettere l’accesso alla stessa velocità e agli stessi costi a tutti i website senza discriminazione.
In India, la campagna di protesta, lanciata sul website www.savetheinternet.in, ha raccolto anche le adesioni di una ventina di superstar di Bollywood. Di recente il principale operatore di telefonia indiano, Airtel, ha introdotto una piattaforma (Airtel Zero) che permette ai clienti di usare gratis alcune app (senza abbonamento internet) in quanto il servizio viene pagato da queste ultime.