INTERNET ECONOMY

Net neutrality, negli Usa spunta il nuovo uomo forte di Obama

Le telco americane seguono da vicino le scelte della Commission dove sta diventando sempre più centrale il ruolo del general counsel Sallet. Temi scottanti in agenda: dall’apertura a Google & co. del mercato dei decoder Tv alla decisione sul merger Charter-Time Warner

Pubblicato il 08 Feb 2016

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Negli Stati Uniti, nel contrastato cammino della legge sulla net neutrality uno dei protagonisti assoluti sta diventando Jonathan Sallet, general counsel della Federal Communications Commission, il capo del dipartimento legale il cui compito, dopo aver contribuito a forgiare le nuove regole insieme al presidente Tom Wheeler, è difenderle dagli attacchi delle telco e degli Internet provider in tribunale.

La normativa sulla net neutrality approvata l’anno scorso dalla Fcc si fonda sulla riclassificazione della banda larga come servizio pubblico: gli Internet provider sono equiparati a delle utility e per questo maggiormente passibili di intervento regolatorio.

Le decisioni del 63enne Sallet, general counsel della Fcc da due anni, sono destinate ad avere ampie ripercussioni nel corso del 2016, e non solo per quel che riguarda la neutralità della rete. Le sue indicazioni, che già hanno portato a bocciare il merger tra Comcast e Time Warner Cable l’anno scorso, peseranno nei prossimi mesi sul verdetto in merito alla fusione della stessa Time Warner Cable con Charter. La Fcc dovrà anche votare per aprire il mercato dei set top box per la Tv via cavo a nuovi entranti.

Nell’odierna economia digitale, in cui è profondamente cambiato il modo in cui le persone comunicano e consumano contenuti media, il ruolo della Fcc è profondamente mutato, ha spiegato Sallet al New York Times. Regolare il mondo della telefonia mobile e di Internet richiede non solo ampia conoscenza dei fattori economici e di mercato ma anche abilità di navigare nel dibattito politico. Sallet è convinto che ruolo della Commission sia assicurarsi che le reti siano “aperte per i consumatori” e che non si creino discriminazioni nella società. La net neutrality “tocca temi che riguardano la concorrenza e quindi anche i merger”, ha affermato Sallet.

Di recente la Fcc ha proposto una revisione del mercato dei decoder per la Tv e potrebbe consentire l’ingresso di nuovi competitor come Google e Amazon, una decisione osteggiata dalle aziende del cavo e dei media, che temono un’erosione del loro core business. Anche la bocciatura da parte della Fcc del merger tra Comcast e Time Warner Cable, seguita proprio a un esame dell’operazione condotta da Sallet, ha suscitato ampie critiche: secondo alcuni, le due aziende non competono sugli stessi mercati e la loro unione non avrebbe ridotto la scelta per i consumatori. In primavera dovrebbe invece arrivare la decisione sull’acquisizione da parte di Charter di Time Warner Cable; gli analisti si aspettano un via libera ma con una serie di condizioni per evitare una restrizione della concorrenza.

Le scelte del Democratico Sallet, che pesano sui voti dei commissari della Fcc, sono criticate dagli avversari come “politiche”. Sicuramente, gli input che arrivano dalla Casa Bianca sono attentamente ascoltati da Sallet e di conseguenza da Wheeler, come accaduto nel caso della normativa sulla net neutrality: il general counsel era propenso a trovare una soluzione “ibrida” che avrebbe impedito di dare priorità ad alcuni contenuti ma non esteso il potere regolatorio dell’agenzia. Le indicazioni di Barack Obama fortemente a favore della neutralità della rete hanno modificato la prima proposta di Sallet portando alla riclassificazione della banda larga.

Le cause intentate dalle aziende delle Tlc e del cavo contro le nuove norme sulla net neutrality si sono moltiplicate e finora Sallet ha difeso con abilità le ragioni della Fcc in tribunale. L’esito di questi contenziosi è previsto per la primavera, ma gli osservatori si aspettano nel frattempo nuove cause. Un super-lavoro che non spaventa Sallet, convinto che compito della Fcc oggi sia evitare che i colossi telecom e del cavo ostacolino lo sviluppo delle nuove tecnologie e della Internet economy.

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