Net neutrality, si fa strada una proposta più vicina alle telco. Si tratta della proposta avanzata dalla Presidenza lettone nel quadro delle negoziazioni in Consiglio su piano Telecomn Single Market. Nella riunione del gruppo di lavoro del 27 gennaio, la Presidenza punta a una discussione approfondita del testo. Il compromesso lettone sulla net neutrality soddisfa le telco europee molto più delle norme per garantire agli utenti accesso a Internet senza restrizioni proposte dai regolatori di Bruxelles.
Secondo il piano messo sul tavolo dalla presidenza lettone del Consiglio d’Europa, gli operatori telecom dovranno assicurare “uguale trattamento a tutto il traffico”, eccetto in alcune circostanze speciali: per esempio se l’utente vuole introdurre il parental control, se occorre preservare la sicurezza di una rete o se c’è una specifica richiesta dalle autorità di polizia. Ma la proposta prevede anche che gli operatori telecom abbiano la possibilità di offrire servizi specializzati, a velocità maggiori, purché non interferiscano col servizio offerto ad altri consumatori.
Il compromesso presentato è gradito alle aziende delle telecomunicazioni, che temono alternative più severe che renderebbero, a loro detta, le reti broadband poco più che “tubi” per il trasporto senza alcuna possibilità di applicare tecniche di gestione.
“E’ un passo in avanti”, ha dichiarato infatti un top executive di una telco europea al Financial Times, secondo cui la possibilità di offrire servizi differenziati è una concessione fondamentale per le telco che vogliono poter imporre tariffe diverse per servizi a velocità diverse.
La Lettonia ha dichiarato che tra gli obiettivi della sua presidenza Ue c’è il raggiungimento di un “compromesso generale” sulla riforma delle telecomunicazioni in cantiere da anni. Dovrà tuttavia vedersela con gli altri Paesi-membro, che frenano sul pacchetto di misure, e con il Parlamento europeo, che invece spinge per cambiamenti di ampia portata.
Inoltre, il piano lettone, benché soddisfi in generale l’industria telecom, ha dei punti ancora poco graditi alle telco. In particolare, non piace il divieto di utilizzare tecniche di gestione del traffico Internet se non per risolvere problemi di congestione.
Per le telco restano anche da chiarire nella proposta della Lettonia le modalità con cui trattare il materiale pedopornografico online e l’approccio ai cosiddetti servizi “zero rated” che non hanno un costo per i consumatori in termini di dati consumati.