“Nella rete una maggiore concorrenza aiuta a eliminare gli abusi e la costituzione di grossi soggetti economici. La neutralità della rete, ossia stesse condizioni di accesso per tutti gli operatori tlc, è uno stimolo per la concorrenza piuttosto che un freno. C’è da trovare un equilibrio, perché il diavolo sta nei dettagli”. Così Giovanni Pitruzzella, presidente dell’autorità Antitrust, ha concluso riferendosi alla net neutrality la sua audizione a Montecitorio davanti alla commissione speciale “per i diritti e i doveri relativi a Internet”.
“Lo svolgimento delle attività economiche in Internet deve essere improntato al pieno rispetto del principio di libera concorrenza”, ha proseguito Pitruzzella annunciando la proposta di inserire una nuova norma nel testo definitivo della “Dichiarazione dei diritti in Internet”, ora all’esame della Commissione istituita dalla presidente Laura Boldrini e coordinata da Stefano Rodotà.
“Ogni persona che accede alla rete Internet – recita l’emendamento dell’Antitrust – ha diritto di orientare il proprio comportamento economico al riparo da influenze indebite. Gli operatori economici che utilizzano la rete Internet per lo svolgimento della propria attività d’impresa devono osservare i principi di correttezza, buona fede e diligenza professionale”. E infine, “le comunicazioni commerciali diffuse attraverso la rete Internet devono essere trasparenti, complete e veritiere. I contratti con i consumatori conclusi attraverso la rete Internet devono essere redatti in modo chiaro e comprensibile”.
Nel corso del suo intervento, spiegano dall’Antitrust in una nota, il presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha sostenuto “l’elaborazione di un nuovo catalogo dei diritti, legato direttamente alla rete e alla realtà digitale”, per integrare un sistema di garanzie che riprende tecniche collaudate di costituzionalismo. “Il grande interrogativo posto dai fatti drammatici di questi giorni – ha aggiunto – che evidenziano la minaccia alle società europee da parte di un terrorismo fondamentalista che sfrutta Internet come canale di proselitismo, di incitamento all’odio e di facilitazione di atti di violenza, è se una simile disciplina sia sufficiente e adeguata di fronte alla gravità delle minacce”.
E se da una parte è vero che la neutralità della rete può essere uno strumento “per garantire la concorrenza”, c’è anche da considerare, ha spiegato Pitruzzella, che “delle differenziazioni per alcuni tipi di servizi potrebbero essere oggetto di riflessione”.
Riferendosi al diritto di accesso alla rete Pitruzzella l’ha definito “una norma fondamentale. Per questo – ha detto – c’è la necessità di un intervento pubblico per colmare il divario strutturale. Ben venga un quadro di politiche industriali”.
“Poi non si tratta solo di accedere alla rete, ma il tema è quello di accedere ad alcune piattaforme in condizioni di parità, accesso legato al principio di concorrenza – ha spiegato Pitruzzella – Un aspetto sottovalutato – ha concluso – riguarda la tutela dei consumatori nella rete, non solo le imprese che utilizzano Internet per competere devono essere tutelate. Concorrenza significa anche migliorare la qualità dell’accesso da parte degli utenti”.
Per quanto riguarda più specificamente il rapporto fra Internet e il mercato, Pitruzzella – concludono dall’authority – ha sottolineato la necessità di sviluppare la rete a banda larga e ultra-larga, per promuoverne l’uso da parte dei cittadini in modo da alimentare la ripresa economica del Paese. In funzione di un tale obiettivo, a suo parere, è necessario accrescere la fiducia dei consumatori nelle transazioni online e nei mezzi di pagamento elettronici: in questa direzione, ha ricordato il presidente dell’Antitrust, si sono orientati i più recenti interventi dell’Autorità per favorire una maggiore trasparenza dell’informazione su prodotti e servizi, garantire la chiarezza delle condizioni e aumentare il contrasto alla contraffazione.