Il giro di vite di Netflix impresso lo scorso maggio sulla condivisione degli account e delle password sta portando i suoi frutti. Secondo quanto comunicato dalla piattaforma di streaming, il numero di abbonati è aumentato più di quanto previsto: nell’ultimo trimestre sono cresciuti di 8,76 milioni di unità (+10%) rispetto ai poco meno di 6 milioni attesi, superando i 247 milioni totali.
Secondo i calcoli effettuati dalla società, circa 100 milioni di persone avevano accesso alla password di un altro utente. Con la stretta su questo comportamento, Netflix ha puntato sul fatto che gli utenti interessati avrebbe preferito pagare invece di annullare il servizio.
I risultati finanziari e i nuovi ritocchi ai prezzi
I ricavi sono aumentati dell’8% su base annua arrivando a 8,54 miliardi di dollari. I profitti sono cresciuti di circa un quinto generando circa 1,68 miliardi di dollari.
Ora, comunica il gruppo, sono allo studio alcune varianti di abbonamento più costose negli Stati Uniti, in Francia e in Gran Bretagna. Il piano base negli Stati Uniti sale a 11,99 dollari al mese e il suo piano premium a 22,99 dollari, e sono previsti “aggiustamenti” di prezzo simili in Uk e Francia. La nuova offerta supportata da pubblicità sta d’altra parte guadagnando terreno, con un numero di utenti in aumento di quasi il 70% nel corso del trimestre.
In seguito alla divulgazione di queste notizie, le azioni Netflix sono balzate di oltre il 12% a 43,31 dollari nelle transazioni aftermarket sull’indice Nasdaq.
Il nodo della contrattazione con gli attori
Nell’illustrare i risultati il colosso della tv in streaming ha poi spiegato che il risolto sciopero degli sceneggiatori e quello ancora in corso degli attori si tradurranno in spese minori per la produzione di contenuti. Netflix prevede infatti di investire 13 miliardi invece dei 17 previsti in precedenza. “Siamo impegnati a risolvere i nodi restanti il più velocemente possibile in modo che tutti possano tornare a lavorare e a fare film e show che piacciono al pubblico”, dichiara il gruppo.
“Abbiamo trascorso ore e ore con la Sag-Aftra (la federazione americana degli attori, ndr) nelle ultime settimane ed eravamo davvero molto ottimisti sul fatto che stessimo facendo progressi”, ha precisato il co-ceo di Netflix Ted Sarandos commentando i risultati registrati dalla società. “Ma poi, proprio alla fine della nostra ultima sessione insieme, la corporazione ha presentato questa nuova richiesta, oltre a tutto il resto, di un prelievo per abbonato, non correlato alle visualizzazioni o al successo, e questo ha davvero spezzato il nostro slancio, purtroppo”.
Sarandos ha sottolineato che Netflix e gli altri membri dell’Alliance of Motion Picture and Television Producers rimangono impegnati a raggiungere un accordo con gli attori. Non è chiaro quando le trattative, in stallo ormai da una settimana, proseguiranno.