STREAMING

Netflix battezza il misura-byte: video più “lenti” anti bolletta shock

Arriva l’opzione per controllare il consumo di dati: “Salvaguardiamo dai sovrapprezzi praticati da alcuni operatori per chi supera i data caps”. Il default sono 1 GB per tre ore di video: “Compromesso tra qualità e consumo dati”

Pubblicato il 06 Mag 2016

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Netflix ha fornito tutti i dettagli sulla nuova strategia con cui metterà un tetto alla quantità di banda che i suoi clienti usano quando accedono alla piattaforma di video streaming dai device mobili. Netflix ha spiegato che implementerà un’impostazione di default per i clienti mobili che fisserà la velocità massima dello streaming a 600 Kbps, per evitare che scaricare video sui cellulari si traduca per loro in bollette-shock.

Sempre più spesso infatti i piani tariffari prevedono un tetto massimo di dati che si possono usare ogni mese e scaricare video e film in streaming da mobile può far superare velocemente quel tetto se si è utenti assidui di siti come Netflix. Con il bit-rate di default fissato dalla società americana, in media si consumerà circa 1 GB per tre ore di video streaming e questo, hanno mostrato i test condotti da Netflix, è un buon compromesso tra qualità dell’esperienza per l’utente e quantità di dati consumati e aiuta il consumatore a non “sforare sul suo tetto dati”, ha affermato il director of product innovation Eddy Wu.

I clienti di Netflix potranno ovviamente modificare l’impostazione se vogliono o possono usare più dati sul cellulare e scaricare video più velocemente. Potranno scegliere tra queste impostazioni possibili: streaming solo su wi-fi (è il default), 4 ore di video a GB (più lento), 2 ore di video a GB, 1 ora di video a GB oppure utilizzo di banda senza limiti, il più veloce di tutti e con la più alta qualità possibile, ma che “succhia” 1 GB o più in 20 minuti.

“L’obiettivo è dare più scelta e controllo agli utenti nel gestire il loro utilizzo dei dati, a seconda di quale sia il loro piano tariffario mobile“, ha spiegato Wu. Il lancio su scala globale ha infatti posto Netflix di fronte alla necessità di venire incontro alle esigenze di utenti che si avvalgono di tariffe diverse, con o senza data caps e con limiti più o meno restrittivi. Lo streaming di Netflix dagli hotspot wi-fi non risentirà di alcun rallentamento, ha aggiunto la società.

Netflix ha anche detto di aver acquisito 6,7 milioni di nuovi iscritti nel primo trimestre, portando il totale globale a 81,5 milioni, di cui il 42% risiede fuori dagli Stati Uniti. Da gennaio la piattaforma è attiva in 190 paesi: praticamente tutto il mondo, con la grande esclusione della Cina.

Netflix aveva anticipato la nuova strategia del limite sul consumo dati già a fine marzo, dopo aver ammesso che rallentava i video per i clienti su alcune reti mobili “per proteggerli” dalle bollette-shock, suscitando le proteste delle telco perché i consumatori tendono a pensare che il servizio più scadente è imputabile al gestore della rete e non al fornitore del contenuto.

“Noi pensiamo che i tetti dati restrittivi siano un danno per i consumatori e Internet in generale, creando un problema per coloro che in misura crescente usano i loro dispositivi mobili per l’intrattenimento, per lavorare o altro”, aveva replicato il colosso del video streaming, con una chiara frecciata a At&t e Verizon che negli Stati Unitiapplicano queste restrizioni.

Il fatto che Netflix, non il carrier, diventi responsabile della bassa qualità del servizio porta alla luce il dilemma che si crea per le app mobili e i fornitori di contenuti di fronte ai piani dati delle telco. Ormai la maggior parte del traffico mobile è rappresentato dal video e i provider cercano un equilibrio tra qualità e consumo di dati, ma due ore di video Hd su Netflix che arrivano a “succhiare” 6 Gigabyte consumano tutta la dotazione mensile di un utente Verizon che paga 80 dollari al mese.

Jan Ozer, consulente che aiuta le aziende a ottimizzare il video online, pensa perciò che la strategia di Netflix sia intelligente: “Se tutto avviene in trasparenza, informando l’utente, la società può facilmente dimostrare che l’intento è solo di evitare che chi usa il sito di video streaming mobile consumi tutti i dati in una volta”.

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