Rallenta la crescita degli utenti di Netflix negli Stati Uniti, mentre all’estero la base utenti vive un boom. Nel terzo trimestre, la società dei video streaming ha registrato 0,88 milioni di nuovi clienti per lo streaming negli Usa, meno dei previsti 1,15 milioni in più, e ora il totale dei clienti americani è di 44,83 milioni. Netflix, che pure probabilmente si aspetta un rallentamento negli Usa, vista la sua decisa espansione sui mercati esteri, attribuisce l’andamento inferiore a quanto atteso sul suo mercato domestico alla transizione verso le carte di pagamento con chip negli States, che avrebbe portato a un maggiore “churn involontario”.
Le attività internazionali crescono invece più del previsto. Netflix nel terzo trimestre ha acquistato 2,74 milioni di nuovi clienti, più dei 2,4 milioni in più attesi, per un totale di 25,99 milioni di clienti extra-Usa alla fine di settembre.
Le revenue complessive da streaming sono salite a 1,581 miliardi di dollari, contro 1,223 miliardi un anno fa, in linea con la guidance fornita da Netflix, ma l’utile netto ha subito un brusco calo a 29 milioni di dollari, rispetto a 59 milioni di un anno fa, a causa dei costi che l’azienda sostiene per l’espansione all’estero. La spesa per i contenuti originali ha portato a un cash flow negativo di 229 milioni nel terzo trimestre.
Netflix ha anche indicato che le perdite dalle sue operazioni internazionali sono destinate ad allargarsi su base sequenziale nel quarto trimestre a circa 117 milioni, perché l’azienda spenderà per il lancio, come noto, del suo servizio streaming in Italia, Spagna e Portogallo.
A inizio 2016 Netflix ha in programma il lancio del servizo in diversi mercati dell’Asia per arrivare, dice l’azienda, a una copertura globale alla fine dell’anno prossimo. Intanto nel quarto trimestre Netflix stima che i clienti cresceranno di 1,65 milioni di unità negli Stati Uniti e di 3,50 milioni all’estero; le revenue sono previste in aumento a 1,67 miliardi di dollari.