“Un’operazione che concretizzeremo a fine mese”. Parole di Bobby Amirshahi, il portavoce di Time Warner Cable, che annuncia i tempi tecnici della partnership che la sua azienda – tra i principali fornitori di servizi online – ha stretto con Netflix, il più rilevante player di servizi streaming video negli Stati Uniti.
L’accordo è il quarto che quest’ultimo ha firmato con un Isp statunitense, avendo già effettuato un percorso analogo con altri tre colossi delle telecomunicazioni: Comcast, AT&T e Verizon. Un iter attraverso cui il popolare servizio video on demand americano fissa una tipologia di connessione più “diretta”, con l’obiettivo di migliorare la qualità e la velocità dello streaming.
Infatti Netflix – intenzionato ad espandersi in Europa, tant’è che il prossimo 15 settembre ha organizzato un evento a Parigi per presentare i suoi servizi (oltre alla Francia, entro la fine dell’anno l’azienda approderà in Austria, Belgio, Germania, Lussemburgo e Svizzera) – mette a disposizione dei suoi abbonati, 50 milioni di utenti distribuiti tra Stati Uniti e resto del mondo, anche download digitali in hd.
Dunque, per Netflix, l’asticella si sta alzando sempre di più, e la volontà di imporsi all’interno di nuovi mercati – nel vecchio continente è già presente in Irlanda, Regno Unito, Olanda, Svezia, Norvegia, Danimarca e Finlandia – risulta davvero forte. Si parla da tempo di uno sbarco anche in Italia, ma per il momento non è stato comunicato niente in merito e alcuni analisti ipotizzano che non avverrà prima del prossimo anno.
A Netflix si devono alcune delle produzioni seriali che vanno per la maggiore, tra le quali spicca House of Cards, trasmessa da Sky Atlantic. Nato negli Stati Uniti, Netflix è attualmente l’indiscusso protagonista del mercato dello streaming on demand di contenuti digitali di entertainment. Pragmatica e creativa – è tra le numerose aziende della Silicon Valley che ogni anno prevedono uno è più Hack Day, giornate di “full immersion” dove gli sviluppatori hanno l’occasione di lavorare di inventiva e creare cose che non rientrano nei piani societari – l’azienda nata nel 1997 continua a mietere successi.
Proprio all’inizio del 2014, il capo dei content Ted Sarandos dichiarava come l’intento di Netflix fosse “diventare come Hbo nel modo più rapido di quanto Hbo possa diventare come noi”. Un intento raggiunto, considerando che stando agli ultimi dati l’azienda – oltre 50 mila titoli tra film, serie e documentari, tutto a soli 8 euro al mese – avrebbe sorpassato Hbo per revenue dovute agli abbonamenti: 1,146 contro 1,141 miliardi di dollari. Un duro colpo per Hbo, gigante del broadcasting e della produzione televisiva statunitense (di proprietà, neanche a dirlo, di Time Warner).