Gli utenti di Instagram che usano il social delle fotografie di Facebook per informarsi sono cresciuti negli ultimi due anni sino a raggiungere sostanzialmente la percentuale di utenti Twitter che leggono le news sul social dei tweet.
Lo sostiene una analisi fatta da Reuters Digital News Reports, secondo il quale l’11% dei soggetti intervistati in dodici Paesi dicono di utilizzare Instagram per informarsi (erano la metà nel 2018) rispetto al 12% che dice di utilizzare Twitter per le news.
Se il social delle immagini sta diventando una destinazione per trovare le informazioni, diventa anche un punto di presenza importante per le aziende e i loro brand.
Gli utenti più giovani in particolare sono quelli che si rivolgono con maggiore probabilità a Instagram per trovare le notizie. Ad aprile negli Usa il 12% di tutti gli adulti intervistati ha utilizzato Instagram per cercare notizie sul coronavirus, ma sono più del doppio (il 26%) quelli che lo hanno fatto nella fascia di età compresa fra i 18 e i 24 anni.
Secondo la ricerca, se è sempre vero che il testo rimane il modo più popolare per consumare le notizie in formato digitale, è anche vero che le nuove generazioni di utenti sono più portate alle forme di storytelling visivo per consumare la propria dieta mediatica di news. Instagram da questo punto di vista si trova in una posizione di forte vantaggio.
La tendenza è particolarmente importante adesso perché un numero crescente di giovani sta lasciando Facebook come piattaforma dove passare il tempo e anche informarsi. Per gli inserzionisti e gli editori questo vuol dire rivolgersi a Instagram (sempre di proprietà di Facebook) se è vero che l’attenzione per le news si sta concentrando in quel social. Emerge anche un altro aspetto però che è quello della sicurezza dei marchi, cioè la cura delle conversazioni che li coinvolgono da parte delle aziende.
Instagram è da sempre orientato a un posizionamento di portale lifestyle e questo rende più sicura la pubblicità dei marchi in un contesto e su una piattaforma che ha una presenza della politica e dell’attivismo sociale molto meno rilevante rispetto a Facebook e a Twitter. Tuttavia, se gli editori cominceranno a portare un quantitativo crescente di notizie anche su Instagram questa neutralità percepita della piattaforma potrebbe mutare molto velocemente.
Un esempio da questo punto di vista viene dalle reazioni negative da parte degli utenti a quegli influencer che continuano a portare avanti campagne di marketing anche durante le proteste razziali e l’emergenza coronavirus in corso ad esempio negli Stati Uniti. L’approccio “business-as-usual” appare particolarmente inadatto e insensibile già adesso.
L’aggiunta di un flusso di notizie giornalistiche potrebbe portare a una sensibilizzazione ancora più grande delle comunità presenti su Instagram, provocando forme di engagement differenti da quelli che le aziende cercano per i loro marchi: anziché popolato da influencer e consumatori infatti Instagram potrebbe rapidamente trasformarsi in un terreno di confronto sociale, popolato da attivismi esasperati e contenuti d’odio, che di solito allontano le marche, che non vogliono associare la loro immagine a temi conflittuali e divisivi.