LA FUSIONE

Nexi-Sia, disco verde dall’Antitrust, ma a una serie di condizioni. Primo: garantire la concorrenza

A motivare la scelta dell’Authority “le preoccupazioni emerse nel corso dell’istruttoria riguardo ai possibili effetti anticoncorrenziali” nel processing delle carte Bancomat e nel clearing del prodotti non-Sepa

Pubblicato il 15 Ott 2021

Rustichelli-Roberto-Antitrust

Via libera alla fusione per incorporazione di Sia in Nexi. A concedere la propria autorizzazione è l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che ha però condizionato la luce verde a una serie di condizioni, “di carattere comportamentale e strutturale – spiega l’Antitrust in una nota – al fine di risolvere le preoccupazioni emerse nel corso dell’istruttoria riguardo ai possibili effetti anticoncorrenziali derivanti dall’operazione stessa in tali mercati”. L’insieme delle richieste dell’Antitrust hanno l’obiettivo di garantire agli eventuali nuovi entranti la possibilità “di operare efficacemente a livello commerciale e a prevenire discriminazioni”, tenendo conto del fatto che per entrambi i mercati “ci si attendono – in un periodo relativamente breve – importanti modifiche che ne determineranno un diverso assetto competitivo”.

Dall’istruttoria dell’authority che ha portato al via libera all’operazione emerge che il merger “comporta l’aggregazione di due importanti operatori, interessa numerose attività nell’ambito dei pagamenti digitali, come i servizi di merchant acquiring, processing, emissione delle carte di pagamento, compensazione al dettaglio dei pagamenti, trasmissione dei dati interbancari, nonché i servizi per la fornitura e la manutenzione degli Atm”, e che “il settore dei servizi di pagamento è oggi caratterizzato dall’offerta di servizi spesso verticalmente integrati e ad alta componente tecnologica”. L’authority guidata da Roberto Rustichelli sottolinea anche il fatto che il mercato di riferimento sia “contraddistinto da una rapida evoluzione, stimolata anche dall’adozione di norme di armonizzazione a livello europeo, che ha favorito le evidenti dinamiche di consolidamento fra gli operatori, motivate anche da ragioni di efficienza”.

Questo scenario comporta, secondo l’authority, che l’ambito competitivo “nel quale si deve valutare l’effetto prospettico dell’operazione è spesso sovranazionale e comprende importanti operatori esteri che risultano in grado di offrire valide alternative ai clienti nazionali dell’entità post-merger. Alcuni elementi di specificità e temporaneità continuano tuttavia a caratterizzare un ristretto ambito di mercati interessati dalla fusione, che restano definiti dal punto di vista geografico a livello nazionale”.

Tra le preoccupazioni che hanno motivato l’Antitrust nel porre le sue condizioni al merger c’è il fatto che “l’operazione di concentrazione è idonea a produrre la costituzione o il rafforzamento della posizione dominante dell’entità post-merger nei mercati nazionali del processing delle carte del Circuito Bancomat e dei servizi di clearing dei prodotti non-Sepa – spiega l’authority – sebbene l’evoluzione prevista per tali mercati indichi che questa situazione sia solo temporanea”.

Quatto in tutto le condizioni poste dall’Antitrust: La prima chiede la rinuncia, da parte di Nexi, all’esclusiva “contenuta nei contratti con equensWorldline con specifico riferimento ai servizi di processing domestico e di clearing non-Sepa. La seconda chiede la predisposizione, da parte di Nexi e Sia, fino alla data in cui la nuova piattaforma Bancomat diventerà operativa, “di un’offerta non discriminatoria, chiara e trasparente relativa alle attività di acquiring processing e di issuing processing delle carte domestiche. La teza condizione chiede la predisposizione per un periodo di tre anni, “di un’offerta chiara e trasparente relativa all’attività di clearing dei prodotti non-Sepa”. La quarta condizione infine chiede “la cessione dei contratti di clearing non-Sepa attualmente sottoscritti da Nexi S.p.A. con le banche clienti”.

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