RICERCA

Next generation computing, asse Cisco-Cern

Studi sui nuovi concept e su nuove funzionalità dell’hardware per l’interfaccia di rete alla base della collaborazione tra il centro di ricerca e la multinazionale Usa. Riflettori sul progetto Large Hadron Collider per la raccolta e l’analisi di dati provenienti da milioni di sensori

Pubblicato il 15 Giu 2015

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Accelerare l’innovazione nel Next Generation Computing. E’ questo l’obiettivo della collaborazione tra Cisco e il Cern di Ginevra. Nel quadro dell’iniziativa openlab, sia il Cern sia Cisco individueranno un team di esperti che avrà il compito di sviluppare tecnologie per infrastrutture di computing evolute ed altamente sicure, che siano in grado di gestire volumi di dati enormi e in costante crescita. Il loro mandato è produrre idee del tutto innovative e nuovi approcci per creare i sistemi di computing di prossima generazione. Studieranno nuovi concept, basati sulle più recenti evoluzioni in campo hardware, progetti di sistemi eterogenei e funzionalità dell’hardware per l’interfaccia di rete.

“Gestire e analizzare grandi volumi di dati sono sfide che affrontano molte organizzazioni, incluso il Cern – spiega Maciej Kranz, vice president Corporate Technology Group di Cisco – Sia il settore pubblico che quello privato stanno evolvendo verso piattaforme digitali: per questo motivo open innovation, collaborazione fra leader di settore, istituti di ricerca, università e startup sarà vitale per il successo dell’economia globale. Siamo entusiasti di collaborare con Cern openlab, intravedendo infinite possibilità di creare innovazione grazie all’inventiva delle persone ed alle tecnologie”.

Cern openlab mette a disposizione un framework per sviluppare e portare a prototipo tecnologie “state of the art” all’interno del suo sofisticatissimo ambiente di ricerca. Inoltre, offre l’opportunità di formare i futuri ingegneri di rete e lavorare con i migliori talenti su scala internazionale, grazie al fatto che il Cern collabora con le migliori università di tutto il mondo.

Il Cern gestisce la più grande area scientifica mondiale, in cui fisici ed ingegneri stanno esplorando la struttura fondamentale dell’universo. Il programma di ricerca del Large Hadron Collider (LHC) richiede la raccolta e l’analisi di dati provenienti da milioni di sensori. Oggi, questi sensori possono produrre dati al ritmo di un petabyte al secondo (circa l’equivalente del contenuto di 20.000 dischi blu-ray). Nei prossimi dieci anni, il Cern ritiene che questo ritmo aumenterà in modo significativo, al punto da richiedere non solo strutture di computing e di storage molto grandi, ma anche nuovi approcci da adottare in molte aree dell’IT legate alle sue attività.

“Il successo del Large Hadron Collider dipende in modo critico dall’evoluzione nelle tecnologie per processare le informazioni e nei componenti necessari a tale scopo – sottolinea Alberto di Meglio, responsabile di Cern openlab – Servono soluzioni avanzate per gestire in modo efficiente e sicuro, in un ambiente di tipo aperto, strumenti scientifici quali l’acceleratore e i rivelatori. Abbiamo bisogno di tecnologie che siano le più evolute e attualmente disponibili e, in molti casi, che siano anni avanti rispetto agli standard generali del settore. Per questo stiamo creando partnership con le aziende leader e siamo molto lieti di dare il benvenuto a Cisco nel nostro Cern openlab”.

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