Si chiama Nfon e in Italia punta soprattutto al mercato dei professionisti, delle Pmi e delle strutture turistiche. Tutti business soggetti a stagionalità o a periodi di picchi di lavoro che comportano flessibilità nell’impiego delle risorse umane ed elasticità nell’erogazione dei servizi di assistenza ai clienti. La società tedesca che da 12 anni sviluppa soluzioni di telefonia professionale via Cloud ha fatto oggi il suo debutto nella Penisola, 14esimo Paese coinvolto dalla strategia di espansione studiata dal Ceo e Cfo Hans Szymanski, a cui seguirà a breve la Francia. “L’obiettivo è diventare il primo operatore paneuropeo di servizi telefonici erogati da remoto”, ha spiegato il manager stamani a Milano, in occasione della conferenza stampa di presentazione del team tricolore guidato da Marco Pasculli. “L’Italia è per noi un mercato cruciale, un’economia forte, con un grosso potenziale per il tipo di servizi che offriamo. Perché ci siamo arrivati solo ora? Avevamo prima bisogno di rafforzarci sul piano finanziario e competitivo: l’anno scorso ci siamo quotati alla Borsa di Francoforte, mentre a inizio 2019 abbiamo acquisito Deutsche Telefon Standard, il secondo player del nostro settore, conquistando la posizione dominante in Germania. Adesso abbiamo la solidità per investire e crescere anche in Sud Europa”.
Nfon promette di abbattere fino al 50% i costi di gestione e manutenzione di centralini e contact center, puntando su un approccio as-a-service che permette ai clienti di usufruire del telefono aziendale virtualmente da qualsiasi luogo, purché si disponga di un dispositivo (iOs e Android per quanto riguarda gli smartphone, Apple e Windows rispetto ai Pc, che però possono anche sfruttare i browser Safari, Chrome e Firefox) in grado di collegarsi alla Rete. La flessibilità è garantita dal tipo di contratto offerto: i clienti pagano 8,80 euro al mese per utenza (inclusi gli aggiornamenti automatici dell’applicazione Cloudya), con la possibilità di aggiungerne e diminuirne a piacimento in modalità plug and play, e hanno la facoltà di rinegoziare o rescindere l’accordo, senza alcun tipo di vincolo, ogni 30 giorni. La connessione è sicura sotto il profilo della data protection ed è garantita rispetto alla continuità di servizio dalla ridondanza dei due data center del gruppo, dislocati a Monaco di Baviera e a Norimberga. “Il mercato sta cambiando radicalmente, passando dal modello Pbx (Private branch Exchange) a quello Ucaas (Unified Collaboration as a service)”, ha precisato Markus Krammer, vice President products, New business & M&A, sottolineando il fatto che in Europa oggi esistono 135 milioni di telefoni fissi, di cui solo 13 milioni, il 10%, attualmente attivati via Cloud. “Entro il 2022 raddoppieranno: il potenziale è enorme e noi siamo l’azienda giusta al momento giusto”.
In effetti i conti danno ragione al top management di Nfon: nel 2018 i ricavi sono cresciuti del 21% a 43 milioni di euro, mentre gli utenti – al momento 350 mila, in circa 30 mila aziende – sono aumentati del 27%. Il modello di business del gruppo prevede una forte collaborazione con i partner locali – system integrator, rivenditori di tecnologia, ma anche telco: Telefónica, Deutsche Telekom e Sunrise che in Germania e in Svizzera erogano con i propri brand il servizio offerto da Nfon – grazie ai quali è possibile presidiare mercati tanto diversi. Alla rete dei duemila partner che collaborano con la società presto prenderanno parte anche aziende italiane, i cui nomi però non sono ancora stati resi noti. La soluzione Nfon sarà inoltre disponibile in modalità white label agli operatori telefonici attivi sulla Penisola.
“Il tasso di adozione del centralino telefonico in Cloud è, in Italia, assai più basso rispetto ad altri Paesi europei”, ha commentato Marco Pasculli. “Abbiamo quindi l’opportunità di essere i primi, i driver della trasformazione di un mezzo con cui le aziende fanno business, cercano nuove opportunità, assistono i clienti e, sempre più spesso, stipulano contratti”. Sono infatti tre le direttrici dell’offerta Nfon in Italia e la terza, quella dedicata ai servizi vocali digitali, è espressamente dedicata alle tecnologie di registrazione crittografata e certificata con cui le imprese possono conferire validità legale a un assenso dato per telefono. Le altre due proposizioni sono quella per il tradizionale Contact center e Nhospitality, costruita su misura per le esigenze del settore alberghiero.
Il futuro di Nfon è all’insegna della collaboration spinta e dell’Intelligenza artificiale. “Sviluppiamo continuamente il portfolio seguendo una roadmap precisa”, ha spiegato Hans Szymanski parlando con Corcom. Per il prossimo anno ci concentreremo sulle videoconferenze e sul messaging, mentre rispetto al medio termine abbiamo intenzione di potenziare la user experience sfruttando l’Artificial intelligence. Saranno basate sull’Ai anche le nuove funzionalità dell’applicazione, che non a caso abbiamo chiamato Cloudya, pensandola come un futuro digital assistant per i nostri clienti”.