Asati sul piede di guerra contro le dichiarazioni che il presidente di Cassa Depositi e Prestiti, Franco Bassanini, ha rilasciato a Repubblica. Dichiarazioni con le quali è stato richiesto da parte della compagnia telefonica un investimento superiore ai 500 milioni per cablare le città italiane con la fibra ottica.
In una lettera indirizzata allo stesso Bassanini, al premier Matteo Renzi e a diversi esponenti del Governo e del Parlamento l’associazione chiede “maggiore rispetto dei fatti ed obiettività di giudizio da parte di un rappresentante di una istituzione che aspira a giocare un ruolo nella modernizzazione del Paese”.
Asati sottolinea infatti che la rete di Telecom Italia nelle 40 città è già ampiamente sviluppata con l’architettura Fiber to the Cabinet e, pertanto, il passaggio al Fiber to the Building/Home richiede investimenti aggiuntivi certamente più contenuti rispetto a quelli che dovrebbe realizzare un operatore privo di una propria infrastruttura. “Prima di fare queste dichiarazioni – incalza l’associazione – sarebbe opportuno documentarsi bene sulla articolazione e la capillarità della rete in fibra di Telecom”.
Inoltre i piccoli azionisti ricordano che “la rete ultrabroadband di Telecom Italia è quella più avanzata e diffusa a livello territoriale ed è quella che si svilupperà maggiormente, grazie agli ingenti investimenti previsti dal Piano industriale 2015-2017″. Il nuovo Piano prevede, infatti, circa 10 miliardi di euro di investimenti in Italia nei prossimi tre anni, con una quota significativa di investimenti innovativi “che permetteranno di raggiungere una copertura pari al 75% della popolazione con la fibra ottica e ad oltre il 95% della popolazione con la rete mobile 4G”, si evidenzia nella missiva.
Un Piano – secondo Asati – che rafforza la posizione Telecom Italia quale leader dello sviluppo infrastrutturale e che permetterà al nostro Paese di avvicinarsi agli obiettivi 2020 dell’Agenda Digitale.
Per l’associazione l’affermazione “Metroweb ha la rete in fibra ottica più importante di Italia” è “priva di qualsiasi fondamento, in quanto né in termini di capillarità né in termini di Km Cavo o Km Fibra la Rete Metroweb può essere anche solo lontanamente confrontata con quella Telecom, ed è grave, in quanto potenzialmente potrebbe danneggiare non solo una società quotata in borsa ma anche tutti i suoi dipendenti e il suo indotto”.
“Come azionisti, ed ancor più come Azionisti dipendenti di Telecom Italia, ci aspettiamo maggiore rispetto dei fatti ed obiettività di giudizio da parte di un rappresentante di una istituzione che aspira a giocare un ruolo nella modernizzazione del Paese”, conclude Asati.