Il Senato spinge sulla banda larghissima. L’assemblea di Palazzo Madama ha avviato l’esame e poi approvato le mozioni sulla realizzazione della rete a banda ultralarga. Sono stati presentati 5 documenti, a firma rispettivamente del Pd, della Lega Nord, del Movimento 5 Stelle, del gruppo Misto, di Forza Italia. In sede di replica il sottosegretario per lo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli ha posto l’accento sull’approvazione da parte del consiglio dei ministri di un piano nazionale, ma ha negato un approccio dirigista.
“Noi non favoriamo nessuna aggregazione e nessun processo di fusione, separazione, alleanza; rispettiamo uno spazio che non è nostro – ha detto Giacomelli – Tuttavia il Governo ha tutta l’intenzione di usare tutte le sue prerogative perché non siano posti ostacoli strumentali alla realizzazione del piano, che è fondamentale per il Paese”.
Giacomelli ha quindi espresso parere favorevole sulla mozione n. 76 a prima firma Raffaele Ranucci (testo 2). Sulla mozione n. 336 (testo 2) del senatore Jonny Crosio (Ln) ha chiesto di espungere gli impegni relativi allo scorporo della rete fissa telefonica dai servizi e al ruolo degli operatori di rete in ambito locale.
Sulla mozione n. 366 (testo 2) a prima firma Andrea Cioffi (M5S) ha chiesto riformulazioni e la soppressione dell’impegno relativo alla creazione di una società a partecipazione statale. Sulla mozione n. 410 (Louis Orellana, gruppo Misto) ha chiesto riformulazioni. Sulla mozione n. 411 firmata dalla senatrice Fi, Paola Pelino ha chiesto riformulazioni e la soppressione dell’impegno sulla costituzione di una società partecipata.
La mozione Ranucci (testo 2) impegna il governo a garantire che l’Agenda digitale italiana diventi uno strumento capace di perseguire efficacemente gli obiettivi sanciti a livello comunitario; ad ampliare la copertura territoriale dei servizi di accesso a banda larga e ultralarga; a predisporre un piano nazionale di alfabetizzazione digitale; a completare la semplificazione per incentivare gli investimenti e a favorire il coordinamento tra investimenti pubblici e privati; a garantire il più efficace utilizzo delle risorse europee; a rendere disponibili risorse nelle aree sottoutilizzate; a semplificare le procedure per la diffusione delle reti.
Il senatore Crosio (Ln) ha illustrato la mozione n. 336 (testo 2) che impegna il governo ad accelerare lo scorporo della rete fissa telefonica dai servizi; ad attuare un piano di infrastrutturazione tecnologica in fibra ottica; a favorire l’accesso di cittadini e imprese a servizi innovativi; a modernizzare le infrastrutture di telecomunicazione strategiche; a riservare un adeguato ruolo agli operatori di rete in ambito locale; a incentivare la ricerca e le applicazioni alternative; a ritenere prioritario il piano di sviluppo delle nuove reti; a dotare il Paese di un’organica agenda digitale.
La mozione n. 366 (testo 2) a prima firma Cioffi (M5S) impegna il governo a creare una società a partecipazione statale maggioritaria per la completa unificazione della rete a banda ultralarga nazionale; a dare seguito alle indicazioni contenute nel documento conclusivo dell’indagine conoscitiva di Agcm e Agcom per un piano strategico di sviluppo delle infrastrutture di banda ultralarga; a garantire maggiore coordinamento delle strutture ministeriali coinvolte nell’attuazione dell’Agenda digitale; ad adottare misure per favorire nella realizzazione della rete a banda ultralarga i soggetti non verticalmente integrati.
Il senatore Orellana (Misto) ha illustrato la mozione n. 410 che impegna il governo a fornire chiarimenti sugli stanziamenti economici previsti e disponibili; a snellire la governance per la realizzazione della banda ultralarga; ad adottare politiche di alfabetizzazione digitale dei cittadini.
La senatrice azzurra Pelino ha infine illustrato la mozione n. 411 che impegna il governo a elaborare una visione strategia nazionale per le telecomunicazioni; ad utilizzare i fondi europei per realizzare la banda ultralarga; a raggiungere gli obiettivi dell’Agenda digitale europea 2020; a costituire una società partecipata dallo Stato per la realizzazione della banda larga e ultralarga in tutto il Paese; a perseguire gli obiettivi per la crescita digitale 2014-2020.