IL PIANO

Ngn, ipotesi asse Enel-Metroweb nelle aree bianche

Il presidente di Metroweb Italia, Franco Bassanini, annuncia la possibilità di un intervento della società energetica: “Così ci sarebbe un abbattimento dei costi”

Pubblicato il 07 Set 2015

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L’inserimento di Enel nel progetto che Metroweb sta portando avanti per il piano della banda ultralarga dovrebbe comportare investimenti anche nelle cosiddette aree bianche, quelle cioè in cui sono ammessi gli incentivi pubblici. E’ quanto ha spiegato a Mf-Dowjones, Franco Bassanini, presidente di Metroweb Italia, la società che controlla all’87,7% Metroweb. “Con Enel, ha detto, “abbiamo appena iniziato a dialogare e stiamo cercando di esplorare la possibilità di fare investimenti che vadano oltre il perimetro da noi previsto, come per esempio operare sulle aree bianche”. Con l’intervento di Enel “ci sarebbe un allargamento del perimetro ad altri comuni fino ad ora non contemplati dal nostro piano. Il confronto con Enel permetterebbe un abbattimento dei costi” in nuove aree.

“C’è interesse” a portare avanti questi dialoghi. Il progetto a cui Metroweb sta lavorando prevede un perimetro di 500 città che si trovano nelle aree grigie e nere, ossia quelle in cui è già presente uno o più operatori e in cui non è previsto l’utilizzo di finanziamenti pubblici. Con l’ingresso di Enel, che sta dialogando anche con Telecom Italia, Metroweb allargherebbe il suo raggio d’azione, andando ad operare anche nelle cosiddette aree bianche, dove cioe’ non e’ presente nessun operatore e dove quindi sono ammessi gli incentivi pubblici.

Parallelamente la società continua ad affinare il piano industriale dopo l’accordo siglato a maggio con Wind e Vodafone che potrebbe essere esteso anche ad altri soggetti. “Abbiamo ricevuto”, ha detto Bassanini, “manifestazioni di interesse non vincolanti da parte di altri soggetti, anche istituzionali” che vorrebbero entrare a far parte del progetto con Wind e Vodafone per la realizzazione del piano della banda ultra-larga. “Si tratta di soggetti che sono interessati a mettere equity nel capitale di Metroweb”.

“Stiamo portando avanti il Piano industriale ma i tempi” per la realizzazione “sono legati agli incentivi”, ha precisato. “Stiamo lavorando ad un piano che si articola in più fasi” e che e’ legato a doppio filo all’erogazione degli incentivi pubblici. Nel dettaglio, ha spiegato Bassanini, “con una definizione precisa degli incentivi” Metroweb proseguirà con il piano di cablaggio di 500 città italiane. Nel caso in cui non ci fosse una chiara definizione degli incentivi “si partirebbe con un numero ridotto di citta’ che ancora non e’ stato definito. In entrambi i casi si andrebbe ad operare sulle cosiddette aree grigie e nere”.

Sul fronte delle tempistiche, l’Ad di Metroweb, Alberto Trondoli, qualche giorno fa aveva spiegato che l’accordo con Wind e Vodafone “sara’ operativo entro la fine dell’anno. Stiamo lavorando. L’idea”, aveva detto da Cernobbio in occasione del Forum Ambrosetti, “e’ quella di partire con un numero ristretto di citta’ rispetto al perimetro del piano. Ci sono colloqui in corso per determinare gli obiettivi”.

Per quanto riguarda invece i dialoghi tra Metroweb e Telecom, bruscamente interrotti qualche mese fa, Bassanini si è detto “disponibile a rivedere l’azionariato di Metroweb nei limiti delle regole delle Autorita’. Siamo aperti a chi ci sta, ma non attendiamo che la non promessa sposa si materializzi”.

Telecom aveva avanzato una proposta per una joint venture nella fibra ottica che era finalizzata a coprire 250 città con la rete in fibra fino alle abitazioni/edifici nell’arco di un quinquennio, con l’ingresso in Metroweb Sviluppo tramite un aumento di capitale: 40% la quota iniziale più 20% senza diritti di voto fino al raggiungimento di determinati obiettivi. La proposta però era stata bocciata dagli azionisti di Metroweb e Telecom ha quindi chiuso il dossier, decidendo di andare avanti da sola.

“Per sposarsi”, ha spiegato Bassanini, “bisogna essere in due. Come Metroweb stiamo andando avanti per dare un contributo importante al piano della banda ultralarga. Metroweb è molto più piccola di Telecom ma ha un know-how specifico per portare la fibra fino a casa. Questa è la tecnologia che il piano del governo predilige perché è piú future proof”.

Il presidente ha ricordato che “sulla rete di Milano e di Bologna, Vodafone e Wind, utilizzando l’infrastruttura Metroweb, raggiungono i 300 Mbps. C’è una buona risposta da parte della clientela, la domanda non manca. Noi facciamo il piano con chi ci sta, senza pretese”. Comunque per l’ex presidente della Cdp, il piano del governo sulla banda ultralarga rappresenta “un’occasione unica in cui nel giro di 3-4 anni possiamo mettere l’Italia in condizione di recuperare i ritardi nei confronti degli altri Paesi europei”.

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