STRATEGIE

Ngn: martedì il piano a Bruxelles, ma nessuna certezza sul decreto Comunicazioni

Il Governo avvia la fase europea anche con l’intenzione di “testare” pre-Cdm le condizioni del provvedimento evitando correzioni in corsa

Pubblicato il 03 Giu 2015

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Si apre la fase “europea” per il piano italiano sulla banda ultralarga. Martedì prossimo, 9 giugno, una delegazione di Palazzo Chigi sarà a Bruxelles per presentare ufficialmente la strategia italiana, ma – secondo quanto risulta al CorCom – questo non condizionerebbe i tempi per il varo del decreto Comunicazioni, sul quale il Governo sta ancora apportando a piccoli ritocchi “che lascerebbero però intatto l’impianto generale”.

“Se il decreto sarà approvato dal Consiglio dei ministri – ha spiegato a CorCom, Raffaele Tiscar, consigliere economico del premier Matteo Renzi – lo porteremo davanti alla Commissione martedì prossimo, altrimenti verrà notificato quando sarà approvato”. Inoltre, Tiscar ricorda che da Bruxelles il Governo si attende la valutazione della strategia d’insieme per la diffusione dell’internet veloce “che il decreto non modifica”, mentre il provvedimento avrebbe poi altri “sessanta giorni dell’iter parlamentare per essere modificato”.

Ma è chiaro che il Governo intende arrivare “preparato” alla notifica del provvedimento e i contatti con Bruxelles potrebbero avere anche lo scopo di testare il terreno per non rischiare una “bocciatura” su un decreto che ha avuto una fase di gestazione piuttosto lunga, dopo la falsa partenza dei crediti di imposta previsti dallo Sblocca Italia, ormai arenati su un binario morto, e che hanno dato l’impressione di una partenza in salita di tutto il piano Bul.

Il decreto Comunicazioni, quindi, potrebbe non arrivare a Palazzo Chigi entro martedì prossimo, anche se oramai l’impianto di massima sembrerebbe confermato a partire dall’obbligo di apertura di tutti le reti dei servizi pubblici ai cavi per la banda ultralarga, ai voucher per gli utenti finali che attiveranno servizi a banda ultralarga a una velocità di connessione superiore a 100 Mbps, fino alla garanzia dello Stato sui mutui per gli investimenti e dal credito d’imposta per gli interventi infrastrutturali.

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