INVESTIMENTI

Ngn: palla a Telecom Italia, decisivo il board di febbraio

Dal cda in agenda il 19 del prossimo mese dovrebbero emergere le intenzioni di investimento della compagnia. Faro di Palazzo Chigi sulla possibile integrazione con Metroweb

Pubblicato il 20 Gen 2015

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Sulla rete sarà decisivo il cda di Telecom Italia in agenda il 19 febbraio. Lo riporta Il Sole 24 Ore, secondo cui le intenzioni sulla fibra da parte della compagnia si capiranno in quella sede. Secondo il quotidiano, i piani di investimenti dell’ipoteca aggregazione con Metroweb diventerebbero parte integrante dell’accordo con gli altri azionisti, la Cdp e forse anche F2i che resterebbe nel capitale con una quota diluita dal probabile aumento di capitale. Ciò significa che diventerebbero un impegno non modificabile, a meno che non ci sia l’assenso degli azionisti di minoranza di Metroweb.

E all’appuntamento guarda con attenzione anche Palazzo Chigi impegnato da implementare il piano banda ultralarga anche in vista di una possibile aggregazione Telecom-Metroweb.

Dalla riunione di ieri sarebbe uscita la volontà di stringere in tempi rapidi a un soluzione, considerato che a fine marzo dovranno arrivare le prenotazioni degli operatori ed entro fine maggio dovranno essere presentati i piani di investimento per le reti.

Matteo Renzi ha diversi nodi da sciogliere tra i quali il ruolo rivestito da Telecom Italia. La strada più percorribile al momento è quella individuata da Andrea Guerra – ex di Luxottica, chiamato da Renzi per seguire le vicende industriali più delicate, tra le quali anche le infrastrutture delle tlc – che permette a Telecom Italia di entrare in Metroweb a fianco di F2i e Cdp ma di mettere a punto, con l’ausilio di Antitrust e Agcom, una governance che preveda maggioranze qualificate per le decisioni più importanti e una parità di accesso alla rete per tutti gli operatori, Telecom inclusa. La soluzione dovrebbe tutelare sufficientemente anche Vodafone, Wind e Fastweb. Ma la discussione si è spostata sul peso azionario che Telecom dovrebbe avere nella partita. C’è una diffidenza da parte del mondo politico e dei partecipanti al tavolo Metroweb verso Telecom e riguardo la realizzazione di degli investimenti. Dunque non avere un socio di maggioranza assoluta darebbe più potere a Cdp e F2I nell’imporre a Telecom il rispetto di una tabella di marcia.

Le soluzioni a disposizione di Renzi sono 2: o tenere Metroweb ben separata da Telecom e presidiata da Cdp in modo da preservare l’asset di maggior valore, qualunque sia l’azionista di controllo al piano di sopra; oppure far entrare la stessa Cdp nell’azionariato di Telecom per disincentivare qualsiasi tentativo di scalata.

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