Focus sulla Internet of Things per gli operatori mobili: Stefano Nicoletti, IoT Policy Director Technology, Gsma, intervenendo a Telco per l’Italia, il summit delle Tlc organizzato oggi a Roma da CorCom e Digital360 Group, ha illustrato il programma specifico per la IoT della Gsma. Tre gli elementi chiave: mobile IoT (o narrowband IoT), IoT Big data e e Iot security. E tre pilastri: “Coverage, capabilities e cybersecurity”, ovvero copertura di rete, servizi e sicurezza, uno dei leit motiv di questa giornata dedicata al futuro del settore delle telecomunicazioni.
Nicoletti ha disegnato il quadro con alcuni numeri-chiave: le connessioni totali IoT, calcola la Gsma, erano 6,3 miliardi nel 2016, ma diventeranno 25 miliardi nel 2025 (di cui 5 miliardi in Europa, una crescita di 2 volte e mezzo rispetto a oggi). In queste connessioni IoT le reti cellulari 3G, 4G e in prospettiva 5G coprono solo una parte, mentre il narrowband IoT è destinato a giocare un ruolo crescente e sarà sempre più fondamentale nell’offerta di connettività su reti mobili insieme a Lte mobile. Queste tecnologie sono importanti anche perché garantiscono un uso efficiente della batteria; tutte le grandi telco sono impegnate su questo fronte“, ha sottolineato Nicoletti. Con l’aumento delle connessioni IoT si moltiplicheranno le revenues: 242 miliardi di dollari stimati dalla Gsma per il 2025, un incremento di 3,6 volte rispetto alle entrate attuali (67 miliardi di dollari).
Nicoletti chiarisce che la Gsma è allineata al dibattito sulla sicurezza delle reti mobili, “che consideriamo fondamentale e per la quale occorrono standard globali”. E sul 5G ammonisce: “La nostra preoccupazione è che la percezione diffusa è che le telco stiano aspettando il 5G per fare gli investimenti, ma le tecnologie ci sono già adesso e 50 operatori su scala globale già investono e stanno implementando”.
Infine, da Nicoletti un cenno ai nuovi servizi per auto connesse e infrastrutture smart in vista della guida autonoma: “Per la Gsma le due tipologie di connettività possibili, l’una più simile al wifi l’altra di tipo cellulare, dovrebbero essere trattate secondo il principio della tech neutrality. Qualunque regolamentazione per le connessioni Vehicle2Vehicle e Vehicle2Infrastructure dovrà trattarle sullo stesso piano senza privilegiarne una sull’altra”.