IL PREMIO

Nobel per l’Economia a Claudia Goldin, studiosa del gender & tech gap

Il prestigioso riconoscimento assegnato alla docente di Harvard “per aver migliorato la comprensione dei risultati del mercato del lavoro femminile”, spiega l’Accademia reale svedese. L’economista ha anche studiato l’impatto delle competenze digitali e dell’istruzione sulle dinamiche salariali negli Usa

Pubblicato il 09 Ott 2023

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Il premio Nobel per l’economia nel 2023 è dedicato al gender gap. Il prestigioso riconoscimento assegnato ogni anno dall’Accademia reale svedese delle Scienze è stato assegnato all’economista docente di Harvard, Claudia Goldin, dell’Università di Harvard, “per aver migliorato la nostra comprensione dei risultati del mercato del lavoro femminile”, si legge nelle motivazioni. Goldin ha studiato anche l’impatto della tecnologia e delle e-skill sulle dinamiche salariali negli Usa.

Chi è Claudia Goldin

Claudia Goldin, una storica economica ed economista del lavoro americana, è co-direttrice dell’Economy Study Group dell’NBER Gender ed è stata direttrice del programma Development of the American Economy dell’NBER dal 1989 al 2017. Alle sue ricerche si deve il primo resoconto completo dei guadagni delle donne e della partecipazione femminile al mercato del lavoro nel corso dei secoli. La sua ricerca rivela le cause del cambiamento, nonché le principali fonti del rimanente divario di genere. Goldin ha messo nero su bianco che le donne sono ampiamente sottorappresentate nel mercato del lavoro globale e, quando lavorano, guadagnano meno degli uomini. Claudia Goldin ha esplorato gli archivi e raccolto oltre 200 anni di dati provenienti dagli Stati Uniti, al fine di dimostrare come e perché le differenze di genere nei guadagni e nei tassi di occupazione sono cambiate nel tempo.

Il gender pay gap strutturale nell’attuale mercato del lavoro

Goldin, spiega l’Accademia reale delle Scienze, ha dimostrato che nonostante la modernizzazione, la crescita economica e la crescente percentuale di donne occupate nel XX secolo, per un lungo periodo di tempo il divario retributivo tra donne e uomini difficilmente si è colmato. Secondo Goldin, parte della spiegazione è che le decisioni educative, che influiscono sulle opportunità di carriera per tutta la vita, vengono prese in età relativamente giovane. Se le aspettative delle giovani donne sono formate dalle esperienze delle generazioni precedenti – ad esempio, le loro madri, che sono tornate al lavoro solo quando i figli sono cresciuti – allora lo sviluppo sarà lento. Storicamente, parte del divario di genere nei guadagni potrebbe essere spiegato da differenze nell’istruzione e nelle scelte professionali. Tuttavia, Goldin ha dimostrato che la maggior parte di questa differenza di reddito è ora tra due donne che svolgono la stessa occupazione e che in gran parte si verifica con la nascita del primo figlio. “Comprendere il ruolo delle donne nel mondo del lavoro è importante per la società. Grazie alla ricerca innovativa di Claudia Goldin ora sappiamo molto di più sui fattori sottostanti e su quali ostacoli potrebbe essere necessario affrontare in futuro”, ha spiegato Jakob Svensson, presidente del comitato del Premio per le scienze economiche.

Le ricerche sull’impatto delle tecnologie sul lavoro

Nella sua lunga carriera Goldin ha anche approfon dito l’impatto della tecnologia sulle dinamiche salariali negli Stati Uniti. Nel paper del 2020, pubblicato insieme a colleghi David Autor e Lawrence F. Katz, Goldin evidenzia un aumento progressivo della domanda di lavoratori qualificati a causa dei cambiamenti tecnologici orientato alle competenze, combinato con variazioni nell’offerta di skill dovute a cambiamenti nell’accesso all’istruzione.

Secondo gli economisti l’aumento delle differenze salariali in base all’istruzione spiega il 75% dell’aumento dell’ineguaglianza salariale negli Stati Uniti dal 1980 al 2000, rispetto al 38% del periodo 2000-2017.

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