Noemalife, in Germania via al progetto di telemedicina

Via a Düsseldorf al progetto “Tedia” rivolto a pazienti diabetici. Stimati risparmi fino a 900mila euro l’anno per ogni ospedale

Pubblicato il 10 Lug 2014

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NoemaLife ha presentato presso il Marien Hospital di Düsseldorf il progetto di telemedicina per pazienti diabetici ricoverati in ospedale, denominato “TeDia”, avviato in fase pilota nelle 5 strutture della Verbund Katholischer Kliniken di Düsseldorf (VKKD).

Il progetto TeDia, il cui valore per NoemaLife è di circa 400.000 euro, è un esempio di telemedicina applicata alla patologia del diabete mellito, con l’obiettivo di garantire attraverso il teleconsulto, consulti diabetici di alta specializzazione anche in mancanza di specialisti all’interno delle diverse strutture ospedaliere.

In particolare, grazie a un’unica piattaforma elettronica realizzata da NoemaLife per il tele-monitoraggio di degenti diabetici, in grado di trasmettere in tempo reale informazioni cliniche e piani terapeutici, i pazienti diabetici ricoverati nelle 5 strutture satellite della Clinica Verbund (Marien Hospital Düsseldorf; St. Vinzenz-Krankenhaus; Augusta-Krankenhaus; Krankenhaus Elbroich; Marienkrankenhaus Kaiserswerth) tra loro collegate, sono controllati a distanza dal Centro Diabetologico della Germania dell’Ovest (WDGZ).

In questo modo, sulla base dei dati ricevuti, il Centro Diabetologico è in grado di gestire ogni caso da remoto via teleconferenza, indicando terapie, suggerendo raccomandazioni concrete e programmi di regolazione dell’insulina personalizzati per ciascun paziente.

È stato calcolato che grazie all’introduzione del teleconsulto (fonte: Tabella Diabetologica 2011) all’interno di un reparto con circa 2.400 pazienti, in una clinica da 385 posti letto per acuti, sia possibile aumentare la percentuale di identificazione di pazienti diabetici del 15,8%, nonché risparmiare oltre 70.000 euro a reparto e circa 900.000 euro all’anno a livello di struttura.

L’uso della telemedicina nella gestione dei malati ricoverati ha un notevole impatto positivo per i pazienti grazie al miglioramento della qualità dell’assistenza, all’aumento dell’informazione e della formazione sulla malattia, all’identificazione di diabete mellito precedentemente sconosciuto e delle complicanze associate, all’abbassamento del tasso di infezioni e alla riduzione dei giorni di allettamento.

I vantaggi sono evidenti anche per le strutture ospedaliere che possono così aumentare la qualità delle cure erogate senza dover usufruire di costose prestazioni di esperti in ogni ospedale, diminuendo le complicazioni e l’insorgenza di infezioni nosocomiali e possono ottimizzare al meglio le risorse.

Per il futuro, l’obiettivo del progetto TeDia è rendere la piattaforma tecnologica per il teleconsulto diabetologico estendibile ad altre patologie, ad altri ospedali tedeschi, ma anche ad altri paesi, in grado di garantire il rispetto della privacy e delle norme in materia di protezione dei dati di qualunque sistema. Il potenziale sviluppo del progetto è infatti notevole, dall’usufruire ovunque di servizi specialistici anche laddove non c’è una divisione apposita, alla gestione di una determinata patologia (diabete, ma anche nefropatia e demenza) da un unico centro, in grado di ricavarne anche statistiche epidemiologiche e demografiche, utili per la ricerca scientifica e per la programmazione sanitaria territoriale, fino alla gestione di soggetti con patologie multiple.

“Siamo orgogliosi che i nostri partner abbiano scelto la tecnologia italiana di NoemaLife per avviare un progetto così ambizioso – ha dichiarato Achille Grisetti, Direttore Generale del Gruppo NoemaLife -. I servizi di telemedicina e di teleassistenza comportano un modello organizzativo maturo e richiedono interventi sistemici rilevanti, in cui vanno considerati non solo gli aspetti clinici e tecnologici, ma anche il contesto sociale, geografico, legale, professionale ed economico. Solamente all’interno di un riassetto complessivo dei modelli organizzativi, le esperienze di telemedicina potranno divenire una risposta concreta al tema della sostenibilità sia in termini di servizio che di supporto economico, configurandosi come prassi lavorativa abituale e permanente. L’Ict è stata individuata dal Centro Diabetologico tedesco come unica leva in grado di dare risposte adeguate, tempestive e stabili ai nuovi bisogni di salute.”

Jürgen Braun, Amministratore Delegato del Gruppo Verbund Katholischer Kliniken di Düsseldorf ha precisato: “La diagnosi è l’attività assistenziale da cui le esperienze di telemedicina hanno mosso i primi passi, grazie alla possibilità di “spostare” dati clinici anziché pazienti. L’interfacciamento stesso tra centri specialistici e strutture diverse diviene, grazie alla telemedicina, un vero e proprio strumento di diagnosi. Per la terapia, invece, è fondamentale potersi avvalere di servizi di “second opinion”, finalizzati a compiere scelte terapeutiche e a valutare l’andamento prognostico. Ancor più preziosa è la possibilità di garantire la presenza di personale qualificato 24 ore su 24 in strutture geograficamente distribuite e soprattutto garantire un supporto specialistico adeguato a fornire una diagnosi completa, esaustiva e tempestiva. Diviene quindi critico l’utilizzo di tecnologie che permettono un nuovo modello organizzativo, senza generare un costo aggiuntivo.”

Il progetto “TeDia” ha visto il coinvolgimento diretto delle massime autorità tedesche in diabetologia, tra cui il Prof. Dr. Stephan Martin, Direttore del Centro Diabetologico di Düsseldorf, che ha fortemente creduto nella possibilità di porre la tecnologia a servizio di una malattia complessa e sempre più diffusa come il diabete e che ha definito il caso della Clinica Verbund “un esempio virtuoso per tutti”.

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