Si è chiuso con l’aggiornamento del tavolo al 23 maggio l’incontro convocato oggi alle 15 al ministero dello Sviluppo economico tra il management italiano di Nokia Alcatel-Lucent e i sindacati, dopo l’annuncio del “piano di trasformazione globale” fatto ad Helsinki da Nokia, che prevede in Italia 219 esuberi da gestire entro il 2017.
“L’azienda – spiega Giuseppe Ricci, coordinatore nazionale Fim Cisl per il gruppo Alcatel-Lucent – ha confermato gli esuberi, 119 da Alcatel-Lucent e 100 da Nokia sui 1.400 dipendenti totali in Italia, e ha annunciato di voler salvaguardare le attività di ricerca e sviluppo in Italia, nel campo dei Ponti Radio e dell’Optics. Prendiamo atto di questa rassicurazione, ma chiediamo che il Governo assuma una posizione in questa vertenza, insieme alla Regione Lombardia. L’azienda ha inoltre accettato di non dare vita a iniziative unilaterali fino al 23 maggio, quando illustrerà al tavolo il proprio piano industriale per l’Italia”. Una disponibilità confermata da Nokia Alcatel-Lucent, che spiega di voler proseguire il dialogo con Governo e parti sociali.
“E’ necessario che il Governo si faccia parte attiva nei confronti dell’azienda – sottolinea Roberta Turi, segretaria nazionale della Fiom – per evitare ulteriori riduzioni di personale, che negli anni scorsi hanno già profondamente ridotto il perimetro di Alcatel Lucent e di Nokia, garantendo l’attuale assetto industriale. Siamo di fronte, ancora una volta a un’azienda dell’Ict che delocalizza attività e decide di ridurre la sua presenza in un paese che sta investendo proprio nella banda ultralarga e nella digitalizzazione”
Nell’annunciare il piano l’azienda aveva sottolineato come, in seguito al takeover che risale a gennaio, la strategia di Nokia sia orientata a conseguire 900 milioni di euro di risparmi entro il 2018, ad adeguare la propria struttura costi alle difficili condizioni di mercato e investire in programmi di ricerca e sviluppo orientati alle tecnologie del futuro quali 5G , Cloud e Internet of Things (IoT). Secondo le indiscrezioni circolate a ridosso dell’annuncio del piano i tagli in tutto il mondo potrebbero riguardare tra i 10 e i 15 mila dipendenti.