LA DENUNCIA

Nokia Alcatel-Lucent, i sindacati: “Al Mise chiediamo trasparenza”

Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil: “Nasce il secondo gruppo Tlc al mondo. Il ministero ha incontrato i vertici dell’azienda, ma non ha reso pubblici gli esiti del confronto. Preoccupa il fatto che l’operazione possa avere ricadute sull’occupazione, la ricerca e le attività in Italia”

Pubblicato il 18 Dic 2015

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“Abbiamo chiesto da tempo un intervento del ministro dello Sviluppo economico che però, fino a ora, non ci ha fornito notizie ufficiali. A quanto abbiamo saputo ufficiosamente, anche a fronte delle nostre pressioni, si è svolto un incontro tra il ministro e un rappresentante dei vertici della multinazionale, ma dell’incontro non ci sono notizie ufficiali e riteniamo che questo non sia positivo. In Francia gli incontri avuti dal governo francese con i vertici della multinazionale sono stati ufficializzati e ci sono degli impegni assunti dalla Nokia. Perché in Italia non è possibile avere un’informazione trasparente sui colloqui intercorsi?”. Lo denunciano Fim-Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, che oggi hanno tenuto a Milano l’assemblea pubblica “Invertiamo il declino e rilanciamo l’Ict in Italia” per richiamare l’attenzione sull’acquisizione di Alcatel Lucent da parte di Nokia, che “vedrà – spiegano i sindacati in una nota – una riorganizzazione del nuovo gruppo industriale dell’Ict che rischia di avere pesanti ripercussioni sui livelli occupazionali e sulle attività svolte in Italia”.

Cinque le proposte che i sindacati hanno avanzato durante l’incontro, a partire dalla richiesta di una convocazione al Mise per chiedere “come il nostro Governo intende salvaguardare i livelli occupazionali e di attività”. Al secondo punto c’è la richiesta al Governo di accelerare sul piano strategico banda ultralarga, “che potrebbe avere ricadute positive sul settore”. I sindacati inoltre chiedono chiarimenti sulla situazione di Telecom Italia, “che, a fronte del cambiamento in atto nell’azionariato, rischia di avere un impatto negativo in larga parte del settore. In questi giorni – denuncia una nota congiuta delle tre sigle – a seguito dell’ingresso di Vivendi, alcuni e progetti e attività date in appalto sono stati ritardati”. I sindacati chiedono inoltre un intervento della Regione Lombardia, che “deve fare pressioni affinché vengano salvaguardate professionalità e attività strategiche”, e un richiamo finale sui recenti licenziamenti effettuati da Alcatel-Lucent.

“Siamo molto preoccupati rispetto alle ripercussioni future nel nostro paese: ci aspettiamo un intervento del Governo, che fino a oggi non c’è stato – sottolinea Giuseppe Ricci, coordinatore nazionale Fim Cisl per il gruppo Alcatel-Lucent – Da quando Renzi un anno fa circa visitò gli stabilimenti di Vimercate e affermò che se non si creavano posti di lavoro in un’azienda come quella era difficile che se ne sarebbero creati altrove, nulla si è mosso. La nota positiva viene dal fatto che alcuni parlamentari della Brianza si sono impegnati per chiedere una convocazione dei vertici Nokia in commissione industria al Senato per avere chiarimenti. Si profila un rischio per l’occupazione nella ricerca e nel manifatturiero, anche per le aziende dell’indotto, che dal nostro punto di vista sono eccellenze da salvaguardare”.

“Ci batteremo affinché questo processo di acquisizione non produca un decremento delle attività o un abbassamento dei livelli occupazionali nei siti produttivi presenti in Italia – affermano Roberta Turi, segretaria nazionale della Fiom Cgil e Pietro Occhiuto, segretario della Fiom Cgil Monza e Brianza – Gli anni di crisi che il Paese sta attraversando hanno prodotto un forte declino di un settore strategico come quello delle telecomunicazioni, serve un intervento straordinario da parte del Governo per rilanciare il settore. Serve per questo un’implementazione del piano sulla banda ultralarga”.

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