“Nokia sta lavorando in funzione di una strategia basata su tre direttrici: connettività globale, che è sinonimo di flessibilità del cloud e performance delle reti, integrazione tra realtà fisica e reale, e automazione delle reti. Naturalmente, nell’ottica dello sviluppo delle piattaforme digitali, si tratta di tematiche strettamente intrecciate tra loro, e in particolare le soluzioni di automazione saranno fondamentali nel dare vita a network in grado di autoconfigurarsi, riducendo da una parte l’impatto di gestione (anche sul piano ambientale) e le operazioni di manutenzione, e sostenendo dall’altra lo sviluppo del metaverso industriale”. Così Stefano Grieco, neo amministratore delegato di Nokia Italia, ha presentato i punti chiave di un approccio che, anche nella filiale che gli è stata affidata, farà leva su quelli che il gruppo considera i suoi asset di maggior valore: “Parliamo di 1400 persone, di cui una buona parte impiegate nelle attività di R&D su tutti gli ambiti tecnologici, che lavorano all’implementazione a livello globale di prodotti e soluzioni che saranno decisivi per sostenere la trasformazione digitale”.
Aumentare il valore percepito dell’innovazione
L’altra missione di Grieco, tra i panelist dell’edizione 2023 di Telco per l’Italia, di scena oggi a Roma, riguarda la valorizzazione della rilevanza tecnologica, di Nokia ma non solo. “Io credo che l’intero settore debba continuare a investire in tecnologia supportando l’ecosistema economico e sociale per aumentare il valore percepito dell’innovazione, che ancora non corrisponde al suo valore reale”. Grieco sottolinea come il problema perduri da anni, soprattutto nel nostro Paese. “È una questione che non si può più procrastinare, dobbiamo cominciare a considerare le infrastrutture digitali asset di valenza critica, come succede per le reti energcetiche. Nokia ha tutta l’intenzione di investire qui in Italia, dove sviluppiamo già algoritmi e chipset all’avanguardia utilizzati in tutto il mondo, ma bisogna mettere a disposizione incentivi adeguati, visto che il gruppo ha la necessità di decidere dove puntare le propri risorse, e attualmente la Penisola non è un mercato che invogli particolarmente chi deve anche pensare al conto economico”.
La sfida del 5G: serve il supporto dell’ecosistema
Grieco ha poi analizzato anche lo stato dell’arte del 5G. “Siamo solo all’inizio di una sfida che verte soprattutto sul tema dello stand alone”, ha detto il numero uno di Nokia. “Ma la tecnologia c’è, e il mercato pure. Ora resta da affrontare la questione dell’implementazione, puntando soprattutto sullo sviluppo di private network e applicazioni Industry 4.0, in continua crescita. A livello globale sono infatti già 600 le aziende che ci hanno chiesto aiuto su questo fronti, e i dati di mercato danno evidenza che c’è un impatto positivo sulla competitività delle organizzazioni che adottano queste soluzioni. Anche in questo caso, però, il contesto favorevole e le buone intenzioni possono essere vanificati nel momento in cui manca il supporto dell’ecosistema: in Italia assistiamo a una sensibile riduzione degli incentivi sul fronte della transizione 4.0, e anche in tema di formazione i crediti di imposta sono stati azzerati. Questo non fa che causare un rallentamento della crescita del mercato”.