STRATEGIE

Nokia Networks spinge sul 5G: “L’Europa batterà il Giappone sul tempo”

L’azienda punta ad “accendere” la prima rete commerciale in 13 Paesi europei nel 2020, in concomitanza con gli Europei di calcio. Avanti tutta sulle soluzioni di nuova generazione: individuato il modo di portare la banda ultralarga mobile nelle case non raggiunte dalla fibra

Pubblicato il 24 Set 2015

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“Accendere” la prima rete 5G europea in concomitanza con i Campionati Europei di Calcio del 2020, portando la banda mobile di nuova generazione in ben 13 Paesi in contemporanea e battendo sul tempo il Giappone. È questo il traguardo a cui punta Nokia Networks che ha deciso di spingere l’acceleratore sul 5G con il duplice obiettivo di “contribuire alla creazione dell’ecosistema europeo e soprattutto di riportare l’Europa alla leadership nel mobile”, dice a CorCom Massimo Mazzocchini, country director di Nokia Networks Italy. La strategia fa leva su tutta una serie di progetti e suite tecnologiche per aiutare gli operatori del settore ad arrivare pronti non solo all’appuntamento con il 2020 ma soprattutto con quella che è considerata una delle più grandi rivoluzioni alle porte, l’Internet of things. “L’Internet delle Cose stimolerà ulteriormente la ricerca di efficienza nei processi industriali e sarà una sfida cruciale per l’economia Italiana ed europea, garantendo la competitività nel lungo periodo”, ha aggiunto Mazzocchini.

Nokia Networks prevede che di qui al 2025 saranno 50 miliardi i dispositivi collegati alle reti mobili. “E sarà il 5G la tecnologia abilitante grazie all’estrema larghezza di banda, alla robustezza e alla bassissima latenza”, puntualizza Dario Boggio Marzet, head of Technology Nokia South Europe.

Non solo: il 5G potrebbe essere il deus ex machina nei progetti governativi che puntano a portare i 100 Mb nelle abitazioni di tutti i cittadini di qui a cinque anni. La network company ha già individuato il modo di implementare la soluzione a banda larga 5G-ready in zone con milioni di case vicino alla fibra, ma senza la connettività dell’ultimo miglio tramite fibra ottica in casa, garantendo almeno 1 Gbps per ogni casa. La soluzione fornisce un primo step evolutivo dall’attuale rete in fibra utilizzando punti radio compatibili col futuro 5G che possono essere installati ad esempio su infrastrutture esistenti quali pali della luce per supportare l’ultimo tratto verso l’utente finale. “Le sperimentazioni inizieranno nel 2016 con disponibilità commerciale nel 2017”, annuncia Mazzocchini. “E il 2016 sarà un anno chiave anche per la standardizzazione e per porre le basi alla creazione di quell’ecosistema indispensabile per affrontare le nuove sfide”, aggiunge Boggio Marzet.

L’azienda ha inoltre appena svelato l’architettura 5G programmabile ossia in grado di adattare in modo automatico e dinamico le risorse della rete di accesso radio e della core per soddisfare le richieste dei vari servizi, le variazoni di traffico nel tempo e nello spazio, la topologia di rete, incluso il trasporto. Nokia Networks offre poi una nuova stazione base Flexi Zone modulare outdoor, la prima small cell al mondo che raggiunge oltre 1 Gbps di velocità di picco, accompagnata con un pacchetto di servizi che semplificano l’installazione delle small cell e aiutano gli operatori ad evolversi verso le Ultra-Dense Networks.

Lanciati anche due servizi di analytics per le telco, che consentono di indirizzare un mercato potenziale di 79 miliardi di dollari facendo leva sull’analisi dei dati che transitano sulle reti e sul mix fra le informazioni “tradizionali” e quelle legate alla localizzazione, al mapping, ai dati demografici. “Si tratta del cosiddetto telecom data as a service, che permette alle telco di individuare nuove fonti di revenue e di sfruttare al meglio le potenzialità dei network”, conclude Mazzocchini.

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