L’accordo con i sindacati sui 219 esuberi annunciati in Italia da Nokia è stato raggiunto nella notte al ministero dello Sviluppo economico. Ma per diventare operativo dovrà prima superare il referendum tra i lavoratori, che si svolgerà entro il 26 luglio.
L’ipotesi, sottoscritta da tutte le organizzazioni sindacali, si legge in una nota della Fiom Cgil, prevede l’apertura della cassa integrazione per riorganizzazione per un numero massimo di 195 lavoratori. Di questi già 25 hanno trovato una soluzione attraverso la ricollocazione interna, quindi il numero dei lavoratori in esubero da gestire è pari a 170. Le figure fungibili ruoteranno quadrimestralmente, gli altri lavoratori permarranno in cassa integrazione per una media di 6 mesi. Nel caso in cui il periodo di cassa superasse i sei mesi è prevista un’integrazione salariale di 200 euro al mese.
L’accordo prevede inoltre un piano di riqualificazione condiviso con le organizzazioni sindacali che coinvolgerà tutti i lavoratori in Cigs e che punterà alla ricollocazione interna all’azienda ed esterna. Per chi decide volontariamente di lasciare l’azienda è previsto un incentivo che, per chi ha oltre i 45 anni di anzianità, sarà pari a 26 mensilità ricavate dal salario lordo annuale + salario variabile diviso dodici. Sono previste verifiche trimestrali presso il Mise e, alla fine del percorso, le parti si riuniranno in sede istituzionale e nel caso di esuberi residui cercheranno soluzioni condivise per la loro gestione non traumatica.
Nei dodici mesi di Cigs l’azienda si impegna al mantenimento di tutte le sedi nonché delle attività di ricerca e sviluppo presenti nel paese. Entro il 26 luglio si svolgerà la consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori sull’ipotesi di accordo.
“La Fiom ritiene positivo aver raggiunto un’intesa che scongiura i licenziamenti, riduce il numero di esuberi, che verranno gestiti in Cigs con un impatto contenuto sul reddito e attraverso percorsi certi di riqualificazione, e garantisce il mantenimento di tutte le sedi durante il percorso dei dodici mesi – afferma Roberta Turi, segretario nazionale dei metalmeccanici Cgil – Ci auguriamo che questa ipotesi sia l’inizio di un nuova stagione di relazioni industriali con un’azienda che negli anni scorsi ha proceduto in maniera unilaterale al licenziamento di oltre cento lavoratori. Ora la parola passa alle lavoratrici e ai lavoratori”.
“Con l’accordo di ieri – commenta Giuseppe Ricci (Fim Cisl) – si è condiviso un percorso che eviti i licenziamenti e si riorganizza la Nokia con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali. Ora la sfida più importante sulla formazione dei lavoratori a tutti livelli per le nuove sfide.dopo l’accordo di ieri ci aspettiamo che il governo incontri il Ceo di Nokia dove valorizzi l’accordo e sostenga lo sviluppo di Nokia non nostro paese creando nuova occupazione”.