Agcom, piovono candidature. La carica del curriculum ha messo il turbo da quando il presidente della Camera Gianfranco Fini ha annunciato il nuovo passaggio pre-voto in aula (in calendario per il 6 giugno): distribuzione a deputati e capigruppo di le autocandidature corredate di cv, ricevute entro il 4 giugno. Le auto-nomination arrivano alla Camera al ritmo di 100 al giorno. Per posta ordinaria, raccomandata, fax, e-mail. I più diffidenti le consegnano direttamente a mano ma c’è anche chi affida la propria busta a gruppi, come Articolo 21, che si sono impegnati a consegnare i plichi “agli uffici preposti” per scongiurare il rischio di “dispersione nei corridoi”.
Il caos non è poco: la Camera ha dovuto improvvisare un percorso ad hoc per gestire l’inedito flusso di carta e bit. Infatti non c’è certezza del recapito “giusto”: dai mille meandri di Montecitorio le lettere e email arrivate vengono indirizzatiein massa al “servizio assemblee” dove gli impiegati protocollano e impilano le buste in attesa di passare alla fase “fotocopia”: 639 (630 per i deputati, 9 per i capigruppo) fotocopie di ogni candidatura corredata di curriculum e, nei casi dei candidati più “meritori”, di dichiarazione di assenza di conflitto di interessi. Poi, entro il 5 giugno, la distribuzione. Deputati e capigruppo avranno 24 ore di tempo per studiare il curriculum dei candidati. Basteranno per un voto basato sula competenza?