REGULATION

Non solo Ant: in Cina stretta antitrust su tutte le società dei pagamenti digitali

Dopo lo “spezzatino” della fintech di Alibaba sviluppatrice della app Alipay, Pechino annuncia nuove misure contro i “monopoli”. Nel mirino anche Tencent

Pubblicato il 08 Lug 2021

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Non si allenta la stretta dei regolatori cinesi sulle aziende del fintech: la Banca centrale della Cina ha reso noto che applicherà a tutte le società dei servizi di pagamenti le stesse misure anti-monopolio adottate nei confronti di Ant Group, il braccio fintech del colosso dell’e-commerce Alibaba.

La decisione è una nuova mossa nell’escalation del giro di vite di Pechino sui colossi tecnologici nazionali, che preoccupano per il forte potere di mercato e l’accentramento di molteplici attività.  L’anno scorso il governo ha imposto lostop dell’offerta pubblica iniziale (Ipo) di 35 miliardi di dollari di Ant e ha varato nuove normative antitrust che disciplinano le aziende hitech. Pechino ha messo in particolare sotto i riflettori le società dei pagamenti e dei prestiti online, temendo un deterioramento nella qualità degli asset e un aumento delle insolvenze.

Stretta sui monopoli: presto nuove regole

“Le condotte monopolistiche non esiston solo nel gruppo Ant ma anche in altre entità”, ha affermato Fan Yifei, vice governatore della Banca popolare della Cina.

Fan ha anticipato nuove misure normative, senza specificare. Il vice-governatore della Banca centrale ha aggiunto che l’industria cinese dei pagamenti si è sviluppata molto rapidamente negli ultimi anni e, durante questo sviluppo, si è verificata una “espansione eccessiva del capitale e dei monopoli”. Un chiaro riferimento alle app Alipay di Ant e WeChat Pay di Tencent, che dominano l’ecosistema dei pagamenti online e che dall’anno scorso sono nel mirino delle autorità finanziarie e antitrust cinesi per quello che viene considerato un “duopolio”.

Il blocco dell’Ipo e lo “spezzatino” di Ant group

A pagare per prima le spese della stretta regolatoria sul fintech è stata Alibaba: alla vigilia della doppia quotazione a Shanghai e Hong Kong della sua filiale Ant group, il governo cinese ha imposto lo stop dell’operazione e convocato il top management, tra cui il fondatore dell’azienda, Jack Ma. Ai dirigenti è stato detto che Ant dovrà essere sottoposta a un maggiore controllo e sarà soggetta a restrizioni sul capitale e sistemi di leva finanziaria simili a quelli applicate alle banche. “Sono state scambiate opinioni sulla salute e la stabilità del settore finanziario”, implementeremo “in profondità le opinioni emerse durante l’incontro” e seguiremo “linee guida che includono un’innovazione stabile, supervisione e servizio all’economia reale”, ha resto noto Ant Group.

L’azienda con sede a Hangzhou, ramo fintech di Alibaba nato nel 2010, domina il mercato dei pagamenti cinese tramite l’app Alipay e gestisce il gigantesco fondo monetario Yu’ebao oltre a due delle più grandi piattaforme di prestito al consumo del paese. Altre attività includono un’unità di valutazione del credito e un mercato assicurativo.

Ad aprile i regolatori cinesi hanno imposto ad Ant Group una ristrutturazione societaria, forzandola a diventare una holding finanziaria e a scorporare l’app dei pagamenti Alipay e altre attività.

Il presidente Xi: “Regolare le Internet company”

Il presidente della Cina, Xi Jinping, ha ordinato alle autorità di regolamentazione di intensificare la supervisione delle società Internet, reprimere i monopoli, promuovere una concorrenza leale e prevenire l’espansione disordinata del capitale. “Lo sviluppo dell’economia delle piattaforme in Cina è attualmente in una fase cruciale. È necessario concentrarsi sul lungo termine, rafforzare i punti deboli e creare un ambiente innovativo per promuovere lo sviluppo sano e sostenibile dell’economia delle piattaforme”, ha affermato. Secondo quanto ha riferito l’emittente televisiva di Stato “Cctv”, Xi ha spiegato che le società Internet devono migliorare la sicurezza dei dati e che le attività finanziarie devono essere soggette a supervisione normativa.

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