Un tablet da 20 sterline per far concorrenza all'iPad. E'
questa la rivoluzionaria idea di Azim Premji, il fondatore di
Wipro, un'azienda di hi-tech indiana che intende rendere la
tecnologia sofisticata dei tablet alla portata di tutti, anche dei
contadini e dei ragazzi in età scolare, nella seconda nazione più
popolosa del mondo.
Il tablet, che costerà un 20esimo delle 400 sterline che si
sborsano in India per un iPad, è in fase di sviluppo presso
Electronic City, il centro di ricerca della Wipro a Bangalore, dove
lavorano circa 11mila dipendenti. Un modello pilota, ha dichiarato
un portavoce, sarà pronto entro l'inizio del prossimo
anno.
Con una popolazione di oltre 1,2 miliardi di persone e una rete 3G
che si sta espandendo in tutto il Paese, l'India è una nuova
frontiera per quanto riguarda l'Internet mobile. Le vendite di
iPad e simili supereranno il milione entro i prossimi 12 mesi, ma
il grosso potenziale mercato è invece per i dispositivi più
economici, proprio quello che Wipro sta cercando di realizzare.
Ma secondo Ashok Jhunjhunwala dell'Indian Institute of
Techology ridurre il costo di un tablet a quei livelli non è certo
un'impresa semplice: “E' molto difficile. Il costo di
ogni singolo elemento deve essere ridotto senza compromettere la
qualità”.
Jhunjhunwala ritiene che con le tecnologie attuali sarebbe
possibile produrre un tablet da 50 sterline, ma per tagliare
ulteriormente i costi sarebbe necessario fare altri passi avanti
dal punto di vista tecnologico.
Ed è proprio quello che Wipro sta cercando di fare a Electronic
City. L'azienda sta infatti lavorando a componenti in miniatura
e a nuove applicazioni nanotecnologiche per ridurre il consumo di
energia e rendere così il tablet ancora più accessibile. A questo
scopo Wipro sta collaborando al progetto con la Imec, una società
specializzata in nanotecnologia con sede in Belgio.
Premji, che è già l'uomo più ricco dell'India, potrebbe
quindi presto diventare il più agguerrito concorrente di Steve
Jobs. Altro che Bill Gates e Silicon Valley, il campo di battaglia
si sposta decisamente verso est.