All’Italia, dopo lo shock istituzionale dei mesi scorsi, con il ‘salto’ di una generazione, serve un nuovo shock, che questa volta riguardi imprese ed economia. A sostenerlo Vincenzo Novari, ad di 3 Italia. “In Italia c’è un processo di trasformazione forte, veloce e deciso – ha spiegato durante il convegno ItaliUp organizzato da Ericsson a Venezia – C’è stato un momento di distacco evidente, con un cambio generazionale violentissimo, ma ora c’è un’ulteriore sfida per il Paese: serve uno shock strutturale per l’economia e per le imprese, con due o tre cose concrete, deliberabili nel breve”.
Ad esempio, ha ricordato, in Italia ci sono 2,5 milioni di piccole imprese manifatturiere, che “operano a livello locale o sublocale”: “se riuscissimo ad aprire il mondo a queste imprese, avremo creato una rivoluzione non solo al loro interno ma in tutto il Paese”. “Serve capire – ha detto ancora – dove vuole andare il Paese e la speranza è che il premier Renzi e la sua squadra disegnino questo percorso”. Trasformazione, però, non viene necessariamente dal futuro, ma può venire anche dal passato. “Non è che tutto ciò che è digitale è positivo e non tutte le trasformazioni sono digitali”, ha continuato, chiosando di essere rimasto molto colpito dalla scelta di Marissa Mayer di Yahoo, che ha bloccato il telelavoro. “Trasformazione è anche avere il coraggio di tornare al passato quando si vede che certe esperienze non portano quello che si pensava”, ha concluso, indicando l’importanza di fare delle scelte.