IL CASO

Nsn, in ballo il salvataggio di 40 posti di lavoro

Allo studio dell’azienda il ricollocamento del 25% dei lavoratori coinvolti nella vertenza. Conclusa con un nulla di fatto la procedura per la mobilità, rimangono alla società 120 giorni per trovare una soluzione. I sindacati: “La società riapra la trattativa”

Pubblicato il 01 Ott 2014

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Durante la trattativa con i sindacati che si è conclusa ieri al ministero del Lavoro con un mancato accordo, Nokia Solution and Systems aveva dato una disponibilità di massima a rivedere il numero degli esuberi, portandoli da 154 a 113, riducendo cioè il numero complessivo di poco superiore al 25%. Una soluzione che rimane ancora non ufficializzata, ma rispetto alla quale in Nsn si stanno facendo tutte le verifiche per riuscire a renderla possibile, al di là dell’accordo non raggiunto durante la trattativa. all’azienda rimangono in ogni caso 120 giorni di tempo per chiudere la vicenda della mobilità.

Ieri, dopo l’extra time deciso il 24 settembre, quando le parti si erano accordate per concedersi un’ulteriore settimana di tempo dopo la scadenza dei termini della procedura, Nsn ha sottolineato il fatto che l’incontro fosse convocato sugli “esuberi residuali dal piano di ristrutturazione annunciato nel maggio del 2012”, quando era ancora in vigore la partnership con Siemens.

Intanto i sindacati, che oggi hanno riferito del mancato accordo ai lavoratori, annunciano mobilitazioni: “Abbiamo fatto l’assemblea, e con i lavoratori si è deciso che faremo tutte le iniziative per convincere l’azienda a riprendere la trattativa – afferma Roberto Zanottto, coordinatore della vertenza Nsn per Fiom oggi i le Rsu hanno presidiato l’ufficio del personale fino a quando non è stata concessa loro la disponibilità ad essere ricevute dal management al più presto. Poi procederemo con la sensibilizzazione di tutti i lavoratori, ogni giorno, nei reparti, e devo dire che si registra un alto livello di solidarietà tra i dipendenti. Ma è chiaro che se l’azienda dovesse mandare la prima lettera di licenziamento la situazione cambierebbe radicalmente, e in quel caso le iniziative potrebbero essere molto più dure”.

“Sulla vicenda – conclude Zanotto – sono in arrivo interpellanze parlamentari alla Camera a al Parlamento europeo, mentre i lavoratori stanno organizzando presidi sotto alle sedi dei principali clienti, e stanno preparando uno striscione in finlandese da esporre durante la riunione della Conferenza Ue sul Lavoro in programma per l’8 ottobre a Milano”.

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