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Nuova Agcom in ritardo, Italia nel limbo regolatorio

Ingorgo burocratico sulle procedure di nomina e vecchio consiglio già scaduto. Non vede ancora la luce il consiglio guidato da Angelo Cardani

Pubblicato il 18 Lug 2012

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Non c’è ancora la nuova Agcom. Anzi, non c’è proprio nessuna Agcom. Scaduta definitivamente il 16 luglio la proroga per la “vecchia gestione”, quella ancora a “formula piena” prima del dimezzamento Monti, il nuovo collegio pentacomposto, a guida Angelo Cardani, non è però ancora operativo: dunque una vacanza regolatoria per l’Italia determinata dal fatto che il decreto di nomina porta una data già scaduta.

Una serie di lungaggini burocratiche (“niente di sostanziale” dicono dalle stanze di via Isonzo a Roma) hanno messo il freno all’accensione del nuovo consiglio che si troverà a dover sciogliere i nodi di alcuni fra i settori più nevralgici dell’economia e dell’industria italiana.

Dopo la firma, già apposta, da parte del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la procedura è ferma, in questo momento, alla Corte dei Conti prima di affrontare la fase finale della pubblicazione in Gazzetta che sancirà l’insediamento del presidente e dei quattro consiglieri: Maurizio Dècina, Antonio Preto, Antonio Martusciello, Francesco Posteraro. Il tutto però, dicono dagli uffici, dovrebbe risolversi al massimo entro i primi giorni della prossima settimana.

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