La cara vecchia posta elettronica va incontro a una seconda
giovinezza. Non se la sente affatto di andare in pensione, ma per
rimanere un cardine della vita online si sta trasformando. Si
adatta a una Internet che cambia. Le evoluzioni che sta subendo
sono quindi lo specchio delle tendenze ora dominanti in rete: tre,
in sostanza. Le piattaforme aperte (verso il web 2.0 e le
applicazioni di terze parti), il software as-a-service (e quindi la
web mail diventa sempre più importante, per consumatori e aziende)
e l’Internet in mobilità (la mail si adatta all’uso su
cellulari).
Una novità appena lanciata da Tiscali riassume le prime due
tendenze: la Social Mail. Gli utenti ora possono, dalla web mail
Tiscali (gratuita e attivabile da tutti), condividere i contenuti
di un messaggio di posta sui principali social network. La posta,
che è sempre stata vista come qualcosa di personale, fa un salto
così verso il mondo pubblico del web 2.0.
“Rientra nella nostra strategia di riconsiderare di nuovo la
posta come mezzo per distinguere l’offerta. Conferma la nostra
filosofia storica di avere sempre un orecchio teso alle nuove
esigenze degli utenti web – dice Luca Manunza, responsabile web
studio Tiscali Italia -. A ottobre abbiamo aggiunto anche la
geolocalizzazione alla nostra web mail. È possibile vedere, con
un’approssimazione, la posizione geografica del mittente della
mail. Serve contro le truffe”, aggiunge.
Tiscali è spinta da un crescendo di competizione. “Abbiamo visto
che anche i nostri concorrenti stanno facendo evolvere la mail. Per
esempio Libero permette di esportare la rubrica dei contatti su
Facebook”.
Il business che c’è dietro è la pubblicità. Gli operatori la
mostrano sulla mail (visto che non fanno pagare il servizio).
Tiscali non comunica i proventi pubblicitari, però. “Nei
prossimi mesi incroceremo la mail con altri servizi”, anticipa
Manunza.
La web mail diventa laboratorio di innovazioni, perché qui gli
operatori possono lanciarle direttamente, sulla propria
piattaforma. Più difficile è innovare il servizio mail che
l’utente utilizza via programmi (client); è una sfida raccolta
dai produttori di software (Microsoft, Mozilla e una selva di
concorrenti minori, che spingono per trasformare la posta in una
piattaforma aperta).
Full story nel numero 19 del
Corriere delle Comunicazioni in uscita il 9 novembre