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Nvidia a oltre 3mila miliardi di market cap: supera Apple, è seconda dopo Microsoft



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Continua la corsa del colosso dei chip sull’onda dell’intelligenza artificiale. Musk pronto a mettere sul piatto fra i 3 e i 4 miliardi per l’acquisto di soluzioni. Intel prova a recuperare terreno con il processore Xeon 6. Intanto in Italia dopo il maxi investimento di Stm a Catania annunciata la factory Aixtron nel Torinese. Negli Usa l’Antitrust accende i fari sui giganti del settore in vista di eventuali iniziative legislative

Pubblicato il 6 giu 2024



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Nvidia è diventata la terza società, dopo Apple e Microsoft, a superare la soglia fatidica dei 3mila miliardi di dollari di valore di mercato. Il gigante americano dei semiconduttori è al momento la seconda società al mondo, spodestando Cupertino che ora occupa il terzo gradino del podio.

In particolare, le azioni di Nvidia sono salite del 5,2% e hanno chiuso la giornata a 1.224,40 dollari, portando il valore dell’azienda a 3,012 trilioni di dollari. La capitalizzazione di mercato di Apple si è attestata a 3.003.000 miliardi di dollari dopo che le sue azioni sono salite dello 0,8%. Microsoft è ancora l’azienda di maggior valore al mondo con 3,15 trilioni di dollari: anche le sue azioni, infatti, sono crescite, e più di Apple (1,9%).

La dinamica segue l’insaziabile domanda di chip per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale generativa, che ha accresciuto la valutazione di Nvidia di 7,8 volte in soli 18 mesi. La società d’altra parte non ha alcuna intenzione di rallentare, visto che ha in programma di aumentare i suoi investimenti a Taiwan nonostante le incertezze geopolitiche che circondano l’isola. L’ha dichiarato, secondo quanto riferisce Nikkei Asia, il ceo Jensen Huang, citando l’importanza della catena di fornitura locale di chip e il rapporto decennale della sua azienda con Taiwan Semiconductor Manufacturing Co (Tsmc). Parlando ai giornalisti a Taipei, Huang ha confermato che Nvidia prevede di costruire un altro supercomputer a Taiwan dopo il lancio dello scorso anno del Taipei-1, di proprietà e gestito da Nvidia nel sud dell’isola. “Lavoriamo molto a Taiwan perché Tsmc è incredibile: offre tecnologia avanzata, etica del lavoro flessibilità”.

Musk punterà fino a 4 miliardi sull’AI

Ma il gruppo guidato da Huang è tutt’altro che solo nella corsa all’intelligenza artificiale. Tesla potrebbe spendere tra i 3 e i 4 miliardi di dollari acquistando proprio da Nvidia hardware avanzato. Lo ha detto il ceo Elon Musk in un post su X, precisando che dei 10 miliardi di dollari di spese in conto capitale legate all’intelligenza artificiale quest’anno, circa la metà saranno interne. “Per costruire i supercluster di addestramento dell’AI, l’hardware Nvidia pesa per circa 2/3 dell’investimento” ha scritto nel post Musk, che ha chiesto a Nvidia di dare priorità alle spedizioni di processori AI a X e xAI rispetto a Telsa.

E Intel sfida i concorrenti con la nuova gamma Xeon 6

Anche Intel è in piena accelerazione, e alla fiera Computex di Taiwan ha lanciato il guanto di sfida ad Amd e Qualcomm, oltre che a Nvidia. Il colosso statunitense ha infatto svelato i nuovi processori Xeon 6 per l’intelligenza artificiale e ha condiviso maggiori dettagli sui chip Lunar Lake di prossima generazione per i computer con AI integrata.

“L’intelligenza artificiale sta guidando una delle epoche di innovazione più importanti che il settore abbia mai visto”, ha affermato il ceo di Intel Pat Gelsinger. “La magia del silicio sta consentendo ancora una volta progressi esponenziali nell’informatica che spingeranno i confini del potenziale umano e alimenteranno l’economia globale per gli anni a venire”, ha aggiunto Gelsinger, precisando che i sistemi Gaudi di Intel, utilizzati per lavori avanzati di intelligenza artificiale come i modelli di formazione, costano un terzo dei concorrenti. “I clienti sono alla ricerca di soluzioni di formazione e di inferenza genetica ad alte prestazioni e a costi contenuti. E hanno iniziato a rivolgersi ad alternative come Gaudi. Vogliono la scelta. Vogliono soluzioni software e hardware aperte e soluzioni time to market con total cost of ownership drasticamente inferiori”.

Cresce l’interesse per l’Italia: a Catania e Orbassano le nuove fabbriche chip

Nella partita c’è anche Aixtron: il colosso dei microchip ha annunciato l’acquisizione di un sito produttivo nei pressi di Orbassano, in provincia di Torino, con un investimento iniziale di 15 milioni di euro che potrà arrivare fino a 100 milioni e l’assunzione di 200 persone. Nei piani dell’azienda c’è anche l’ambizione di stabilire una collaborazione con l’ecosistema universitario e industriale piemontese. “Con la nostra nuova sede produttiva vicino a Torino, in Piemonte, prepariamo la nostra azienda alle dinamiche di mercato previste con un’ulteriore crescita della produzione nei prossimi anni”, ha dichiarato Felix Grawert, ceo e presidente di Aixtron. “Entro 2-3 anni, prevediamo che una quota significativa dei volumi di vendita proverranno da questa nuova unità locale. Siamo riusciti ad assicurarci la rara opportunità di acquistare un impianto di produzione esistente a condizioni commerciali molto interessanti, che ci consente la pressoché immediata e completa operatività in termini di processi e infrastrutture di test necessari per la produzione delle nostre apparecchiature. Inoltre, saremo situati nel cuore dell’ecosistema produttivo del Nord Italia, vicini a molti fornitori molto strutturati e università di livello mondiale. Siamo orgogliosi di unirci a questo ecosistema e ci aspettiamo forti vantaggi reciproci per tutte le parti coinvolte, compresi i nostri siti produttivi già esistenti in Germania e nel Regno Unito”.

L’annuncio dell’investimento a Orbassano arriva a pochi giorni dall’approvazione da parte della Commissione europea di uno schema di aiuti di Stato da 2 miliardi di euro che consente all’Italia di sostenere StMicroelectronics nella costruzione e nella gestione a Catania di un impianto integrato di produzione di chip per dispositivi di potenza al carburo di silicio. La struttura coprirà tutte le fasi di produzione, dalle materie prime ai dispositivi finiti, ossia transistor di potenza e moduli di potenza.

Nello specifico, il progetto precede lo sviluppo di un impianto di produzione su larga scala di chip al carburo di silicio ad alte prestazioni, basato su wafer di 200 mm di diametro che verranno trasformati in moduli e altri dispositivi utilizzati, ad esempio, dall’industria automobilistica, in Europa e nel mondo. L’impianto, che dovrebbe essere operativo a pieno regime nel 2032, sarà il primo nel suo genere in Europa: attualmente infatti non esiste una struttura di massa comparabile.

I colossi dell’AI nel mirino dell’Antitrust statunitense

Intanto il Dipartimento alla Giustizia americano ha trovato un accordo con la Commissione federale per il commercio (FTC) per definire i diversi compiti in un’indagine che si prevede tecnicamente complessa nei confronti dei giganti dell’intelligenza artificiale: Microsoft, OpenAI e Nvidia. Ad anticipare la notizia è il New York Times, secondo cui l’intesa mette in evidenza la rafforzata attenzione delle autorità sulla concorrenza per regolare il settore. in un contesto – quello americano – in cui finora, a differenza di quando accaduto in Europa, non era ancora stata assunta nessuna iniziativa legislativa sull’intelligenza artificiale.

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