TikTok assume e Linkedin licenza: è terremoto occupazione nel mondo dei social.
TikTok, il social di proprietà della cinese ByteDance al centro della polemica sull’influenza del governo cinese nei social e il rischio per la sicurezza negli Usa e in Europa annuncia 10mila assunzioni negli Usa.
Dopo essere stata indagata dal governo americano riguardo al mondo in cui gestisce i dati personali, TikTok ha cercato di distanziarsi il più possibile da Pechino perché teme di essere messa al bando negli Usa, come anche lo stesso Mike Pompeo, segretario di Stato americano, ha detto in una intervista a Fox News alcuni giorni fa.
Pompeo ha dichiarato che ha senso scaricare la app di TikTok “solo se volete dare le vostre informazioni private al Partito comunista cinese”. L’opzione di vietare TikTok negli Usa è dunque sul tavolo: “Non voglio ancora parlare con il Presidente, ma è qualcosa che stiamo cercando di capire se la vogliamo fare”.
L’azienda, che oggi ha 1.400 dipendenti negli Usa (erano 500 a gennaio) ha detto anche che sta pianificando di aprire un quartier generale europeo a Londra, anche se indiscrezioni di stampa dicono che in realtà le trattative tra Londra e ByteDance si sarebbero arenate “a causa del più ampio contesto geopolitico” e adesso la scelta della sede del quartier generale si sarebbe spostata a Dublino, dove TikTok peraltro ha già una sede importante.
Altre fonti però sostengono che l’ipotesi Londra non sia mai tramontata. Secondo queste fonti, ByteDance sta valutando alcuni fattori che non sono legati alla situazione politica e ai divieti posti dagli Usa, dal Regno Unito e da altri paesi occidentali contro Huawei e che ora rischiano di mettere nel mirino la app di social media.
“Il Regno Unito – ha detto un portavoce di ByteDance – è uno dei nostri mercati più importanti a livello globale, con un team di talenti creativo e diversificato che include top manager. I dipendenti britannici sono quadruplicati nello scorso anno e ci aspettiamo di continuare a crescere a ritmi robusti. Confermiamo il nostro impegno a investire su Londra”.
I tagli di LinkedIn
LinkedIn, celebre social network per professionisti di proprietà della Microsoft, licenzierà circa 960 dipendenti, il 6 per cento della propria forza lavoro, a causa del crollo delle attività dei servizi di assunzione durante la pandemia di coronavirus. Lo ha fatto sapere il direttore esecutivo, Ryan Roslansky, in un messaggio postato sul sito web ufficiale dell’azienda. “LinkedIn non è immune agli effetti della pandemia globale. Gli affari legati ai servizi di reclutamento continuano a subire le conseguenze perche’ poche aziende, inclusa la nostra, hanno necessità di assumere come in passato”, ha spiegato il dirigente, aggiungendo che i dipendenti interessati dai tagli godranno di 10 settimane di liquidazione e di 12 mesi aggiuntivi di assistenza sanitaria. Buona parte degli introiti di LinkedIn sono legati a pubblicità e inserzioni pagate dai reclutatori. Il social ha oltre 690 milioni di utenti in più di 200 Paesi nel mondo. Negli Stati Uniti la crisi legata alla pandemia di coronavirus ha provocato una profonda recessione, facendo balzare il tasso di disoccupazione dal 3,5 per cento di inizio marzo all’11,1 per cento dello scorso giugno.