Océ pronta a risalire la china dopo un 2009 horribilis

Per la filiale italiana il primo trimestre fiscale 2010 si è chiuso all’insegna della ripresa delle vendite e delle commesse. Ronzoni: “Entro maggio raggiungeremo gli obiettivi prefissati per l’intero anno”

Pubblicato il 23 Mar 2010

2010 al rialzo per Océ Italia che ha archiviato il primo trimestre
fiscale (a febbraio) in forte ripresa rispetto alle performance del
2009. I dati non sono stati ufficialmente resi noti ma questa
mattina Maurizio Ronzoni, business unit manager della divisione
Production Printing della filiale italiana ha annunciato che
"a fine febbraio tutte le commesse pianificate per
l'intero esercizio sono già andate a buon fine". Un
risultato che consentirà di mettere a segno già entro maggio i
risultati di fatturato attesi per l'intero 2010. Dopo un 2009
horribilis –  la crisi economica mondiale ha duramente colpito il
settore della stampa professionale – che per Ocè Italia ha
significato un calo del 16% delle vendite (del 9% a livello di
gruppo) si va verso la ripresa. La filiale nazionale ripetto alla
casa madre è però riuscita a conservare un gross margin del 2,2%.
“Non è molto – ha sottolineato Ronzoni – ma le vicissitudini non
hanno permesso di fare meglio. Tutto sommato possiamo ritenerci
fortunati perché a livello di gruppo il calo nei ricavi del 9% si
confronta con un decremento medio settoriale del 18%. Come a dire
che tutti i maggiori competitor hanno fatto peggio”. Il manager
ne ha ricordati alcuni: Seiko -13%, Lexmark (-13%), Hp (-14%),
Xerox (-14%), Minolta (-19%), Canon (-22%) e Ricoh (-25%). “Noi
abbiamo potuto contenere i danni – ha aggiunto Ronzoni – per una
ragione molto semplice: realizziamo circa il 60% dei nostri ricavi
dai servizi che come noto hanno un andamento più equilibrato
rispetto alle vendite”.

Ocè, una company autonoma seppur controllata da Canon all’85%,
è dunque pronta a risalire la china. Come? La strategia l’ha
spiegata Geert Rongen, Ad olandese di Ocè Italia: “Il fattore
che sta in cima alle nostre preoccupazioni di ieri e di oggi – ha
precisato – si chiama innovazione. Noi puntiamo tutto
sull'innovazione e quindi sulla superiore qualità dei nostri
prodotti e servizi, ma anche sull'innovazione della nostra
organizzazione e del nostro posizionamento nei confronti dei
clienti. Spendiamo l’8% del nostro revenue, pari a 2,8 miliardi
di dollari nel 2009, in ricerca & sviluppo ma per venire incontro
alle esigenze dei clienti ci siamo integrati con Canon per una
proposition a 360 gradi e abbiamo investito nell’outsourcing dei
servizi documentali, con grande soddisfazione per noi e i clienti
che si rivolgono al nostro servizio. In queste direzioni
continuarono a muoverci”.
Gian Carlo Lanzetti

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