L’Italia vanta nel panorama europeo un primato negativo: il 54,3% dei ragazzi tra i 16 e i 29 anni non ha alcuna esperienza dell’utilizzo del computer sul posto di lavoro. La percentuale, nella stessa fascia di età, di chi non ha mai utilizzato un computer rimane invece ferma al 3%. Sono i dati che emergono dal rapporto su Giovani, competenze e occupazione pubblicato oggi dall’Ocse.
Più in generale, dallo studio emerge che in Italia, il 31,56% dei giovani svolge un “lavoro di routine”, che non richiede l’utilizzo di competenze specifiche, e il 15,13% ha un’occupazione che comporta uno scarso apprendimento legato al lavoro.
La “mancata corrispondenza”, tra posto di lavoro e competenze è un problema che in ogni caso risulta sempre più diffuso tra i giovani nei Paesi Ocse: in media, il 62% ha un lavoro che non corrisponde alla loro formazione, con in particolare un 26% di sovraqualificati (il 14% dei quali lavora inoltre in un settore che non sarebbe il suo), e un 6% di persone con competenze superiori a quelle richieste.
L’Italia risulta quartultima tra i Paesi Ocse per il tasso di occupazione nella fascia d’età 30-54, sceso dal 74,98% del 2007 al 70,98% del 2013. Il nostro Paese, sottolinea l’organizzazione, ha “uno specifico problema di disoccupazione giovanile, in aggiunta a uno più generale”, a causa di “condizioni sfavorevoli e debolezze nel mercato del lavoro, e nelle istituzione sociali ed educative”.