In Gran Bretagna si guarda avanti e si pensa già al 5G, mentre gli operatori attendono ancora l’asta per le frequenze 4G. Ed Richards, Chief executive di Ofcom, l’autorità britannica di regolamentazione delle comunicazioni, ha annunciato che la tecnologia di telefonia mobile di quinta generazione, attualmente in fase di sperimentazione in laboratorio, utilizzerà le frequenze dello spettro radio da 700 MHz al momento occupate dalla televisione digitale terrestre. Questo significa che i broadcaster dovranno spostarsi sulla banda da 600 MHz, anche se non si prevede che questo succeda prima del 2018.
L’Ofcom ha spiegato che si sta preparando con molto anticipo al 5G (la sua compiuta realizzazione dovrebbe avvenire tra alcuni anni) perché la richiesta di dati in mobilità nel 2030 potrebbe essere 80 volte più alta di quella odierna. Una previsione plausibile se si pensa che i residenti in Uk sono passati dal consumo di 9 milioni di gigabytes al mese dello scorso anno agli attuali 20 milioni mensili. Questo tipo di andamento fa temere agli addetti ai lavori una futura, possibile “capacity crunch”, “crisi di capacità”: in pratica smartphones e tablet, dispositivi sempre più diffusi al punto che un adulto su due in Gran Bretagna possiede uno smartphone, rischiano di “divorare” gran parte della banda a disposizione facendo collassare le reti mobili.
D’altra parte si ritiene che le reti 5G siano in grado di utilizzare minore potenza e una minore ampiezza di spettro del 4G, pur offrendo un accesso a Internet più veloce.
L’asta per l’Lte partirà in Gran Bretagna a gennaio del 2013 e potrebbe protrarsi per alcune settimane. L’assegnazione delle licenze è fissata tra febbraio e marzo. I primi servizi 4G partiranno nel periodo maggio-giugno.
In realtà l’operatore EE (joint venture fra Orange e T-Mobile) è già partito con i primi servizi Lte il 30 ottobre, sfruttando il disco verde ottenuto dall’Authority al refarming delle frequenze a 1800 Mhz di cui già disponeva. Oltre a EE, in attesa di conoscere la griglia dei partecipanti, prenderanno sicuramente parte all’asta anche Vodafone, O2 e 3Uk.