PRIMO TRIMESTRE 2020

Oltre 11mila le startup innovative italiane. La Lombardia resta al top

ll 73,3% delle “newco” fornisce servizi alle imprese, in particolare sul fronte software e consulenza informatica. Il 17,9% opera nel manifatturiero. I dati dell’Osservatorio Mise-Infocamere-Unioncamere

Pubblicato il 24 Apr 2020

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Oltrepassa quota 11mila il numero di startup innovative italiane: al 31 marzo se ne contano 11.206, in aumento di 324 unità, il 3% in più rispetto al trimestre precedente. Emerge dal report trimestrale frutto della collaborazione tra Mise (DG per la Politica Industriale) e InfoCamere, con il supporto di UnionCamere, il sistema delle Camere di Commercio.

A quasi otto anni dall’introduzione della policy dedicata (il d.l. 179/2012), il report conferma che è la Lombardia la zona a più alta concentrazione: ospita poco più di un quarto di tutte le startup italiane (27,1%). La sola provincia di Milano, con 2.198, rappresenta il 19,6% della popolazione, più di qualsiasi altra regione: solo il Lazio supera quota mille, in gran parte localizzate a Roma (1.147, 10,2% nazionale). Tuttavia, la regione con la maggiore densità di imprese innovative è il Trentino-Alto Adige, dove circa il 5,3% di tutte le società costituite negli ultimi 5 anni è una startup.

Il capitale sociale sottoscritto complessivamente dalle startup risulta in crescita rispetto al quarto trimestre (+60,1 milioni di euro, +10,3% in termini percentuali) attestandosi ora a quota 643,3 milioni di euro; il capitale medio è pari a 57.408 euro a impresa, in decisa ripresa (+7,1%) rispetto al dato del trimestre precedente.

Poca rappresentanza femminile

Sul fronte forza lavoro, le startup impiegano complessivamente più di 65 mila persone, almeno 50mila delle quali sono soci di capitale dell’azienda. Elevata la rappresentazione di imprese fondate da under-35 (il 17,5% del totale), mentre risultano sottorappresentate le imprese femminili: 13,3%, contro un 21,8% registrato nel complesso delle società di capitali.

Per quanto riguarda il fatturato, le startup innovative sono soprattutto micro-imprese, vantando un valore della produzione medio di poco inferiore a 169 mila euro. Ciò è anche dovuto al ricambio costante cui è soggetta questa popolazione: per definizione, le imprese “best-performer”, più consolidate per età e fatturato, tendono progressivamente a perdere lo status di startup innovativa.

Investimenti e redditività: come fisiologico, le startup innovative mostrano un’incidenza più elevata della media di società in perdita (51,9% contro 32,4% complessivo). Tuttavia, le società in utile mostrano valori particolarmente positivi in termini di redditività e valore aggiunto. Inoltre, le startup innovative presentano un tasso di immobilizzazioni – uno dei principali indicatori della propensione a investire delle aziende – di circa sette volte più elevato rispetto alle altre aziende comparabili.

Focus sulle startup innovative

Il focus delle attività si concentra sull’innovazione: il 73,3% fornisce servizi alle imprese, in particolare, produzione di software e consulenza informatica, 35,6%; attività di R&S, 13,8%; attività dei servizi d’informazione, 9,0%. Il 17,9% opera nel manifatturiero (fabbricazione di macchinari, computer e prodotti elettronici e ottici). Il 3,3% opera nel commercio.

Le startup innovative a prevalenza giovanile (under 35) sono 1.962, il 17,5% del totale. Si tratta di un dato di due punti e mezzo percentuali superiore rispetto a quello riscontrato tra le nuove aziende non innovative (15,0%). Ancora maggiore è la differenza se si considerano le aziende in cui almeno un giovane è presente nella compagine sociale: queste rappresentano il 40,9% delle startup (4.588 in tutto), contro il 32,4% delle altre imprese.

Sul fronte indicatori economici e finanziari il report prende in esame dati di bilancio raffrontabili al 2018 per il58,8% delle startup iscritte al 31 marzo 2020: 6.589 su 11.206.  Tra le startup innovative così circoscritte, il valore della produzione medio per impresa nell’esercizio 2018 risulta pari a circa 169 mila euro, dato in calo rispetto al trimestre precedente (7 mila euro circa in meno). L’attivo medio è pari a poco meno di 305 mila euro per startup innovativa, in contrazione di circa 7 mila euro rispetto alla precedente rilevazione.

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