Open Fiber e WindTre selezionati da Top Employers Institute, ente certificatore globale delle eccellenze in ambito Risorse Umane, per i loro progetti a favore dei dipendenti.
La società guidata da Elisabetta Ripa è stata riconosciuta come est practice per aver messo le persone al centro delle proprie strategie, soprattutto nell’anno della pandemia. Il focus è stato sul programma Well Care OF che mira a fornire un supporto ai dipendenti e alle loro famiglie sulle seguenti aree tematiche: Salute e Sicurezza e Benessere. Comfort Kit per home working e Prevenzione.
In Open Fiber inoltre tutti possono contribuire al miglioramento dei processi aziendali. Da qui nasce Eureka!, un canale di ascolto dedicato all’intera popolazione aziendale al fine di raccogliere idee e spunti innovativi. Le idee e i progetti pervenuti tramite piattaforma digitale sono valutati da una commissione ad hoc e in caso di valutazione positiva il progetto è implementato in azienda e adeguatamente premiato.
L’azienda guidata da Jeffrey Hedberg è stata selezionata per aver implementato un innovativo modello di smart working.
Nato da un processo di ascolto e co-creazione e proiettato verso l’orizzonte del ‘new way of working’, il modello di lavoro agile di WindTreè stato considerato ‘distintivo’ da Top Employers Institute per la sua flessibilità e per l’importanza data alla cultura della responsabilità, oltre che alla centralità delle persone e del loro benessere. È stata apprezzata, inoltre, la costituzione della ‘We-etiquette’, carta dei buoni comportamenti per collaborare in modo efficace e salvaguardare, al contempo, l’equilibrio tra vita privata e lavorativa.
“Siamo orgogliosi di questo importante riconoscimento, che conferma il carattere fortemente innovativo dello smart working di WindTre- commenta Rossella Gangi, Direttrice Human Resources – Grazie al coinvolgimento di tutti gli stakeholder, a partire dalle nostre persone, abbiamo realizzato un modello coerente con i valori aziendali di coraggio, responsabilità, fiducia e inclusione, con l’obiettivo di coniugare la flessibilità propria del lavoro agile con la valorizzazione del capitale relazionale, vero bene da proteggere in questa fase. Insomma, un progetto strutturale che guarda al futuro post-emergenziale, proiettato verso la ‘nuova normalità’ del lavoro ibrido”.