Open Fiber si è aggiudicata la terza gara Infratel, l’ultima relativa alla realizzazione della rete in banda ultralarga nelle aree bianche. Tre le regioni coinvolte: Puglia, Calabria e Sardegna per uno stanziamento pubblico di 103 milioni di euro. Oltre 378 mila i cittadini interessati dagli interventi previsti nel terzo bando e più di 317 mila le unità immobiliari in 882 comuni.
La in house del Mise, presieduta da Maurizio Dècina, ha dunque portato a termine il progetto legato all’infrastrutturazione delle aree a fallimento di mercato e la società di Enel e Cdp dopo essersi portata a casa i primi due bandi, quelli relativi alle altre regioni italiane, chiude dunque l’anno in bellezza.
Oggetto del bando – si legge in una nota di Infratel – è la progettazione, realizzazione, manutenzione e gestione in modalità wholesale di una rete passiva ed attiva di accesso, che consenta di fornire servizi agli utenti finali a 100Mbps in download e 50Mbps in upload per almeno il 70% delle unità immobiliari nel Cluster C e di almeno 30Mbps in download e 15 Mbps in upload per le restanti unità immobiliari del Cluster C e per quelle del Cluster D.
Sedi della PA, scuole, presidi sanitari, distretti industriali saranno raggiunti da connessioni oltre i 100Mbps. La rete sarà data in concessione per 20 anni e rimarrà di proprietà pubblica.
Il Cda odierno di Infratel oltre ad assegnare la gara ha deciso di sporgere querela per danno di immagine contro il presidente di Assoprovider Dino Bortolotto a seguito delle dichiarazioni dello stesso presidente relativamente al ruolo di Infratel che avrebbe fatto da “mucca da mungere per Telecom Italia”.
“L’azione è stata decisa dopo le dichiarazioni rese dal Presidente Bortolotto sul sito e sui canali social dell’associazione e successivamente ripresi dagli organi di stampa specializzati – si legge in una nota di Infratel -. Dichiarazioni giudicate altamente lesive dell’indipendenza e dell’onorabilità di Infratel Italia Spa. Infratel Italia Spa respinge alla radice le affermazioni del Presidente Bortolotto dal momento che sono palesemente infondate. Infratel ha sempre agito con la massima imparzialità e trasparenza garantendo le stesse opportunità e gli stessi diritti a tutti gli operatori (ad oggi 42), che utilizzano le infrastrutture pubbliche realizzate da Infratel nelle aree a fallimento di mercato”.