Open innovation bussola del business di Relatech. Il digital solution provider, nato nel 2001, è da sempre impegnato a fare da driver di crescita di spin off e startup ad alto contenuto tecnologico in grado di impattare positivamente sullo sviluppo dei territori. In questo senso va letta la collaborazione con prestigiose università italiane, tra cui quella della Calabria (Unical), e poli pubblico-privati di R&S come il Centro di Competenza ICT Sud e la società consortile Bio Tecnomed.
Relatech dedica al ramo ricerca e sviluppo – la unit comprende anche le attività di open innovation – il 7-8% del fatturato che nel 2018 si è attestato sui 14 milioni di euro.
“Collaborare con le università è per noi fondamentale – spiega Pasquale Lambardi, ceo di Relatech – perché esse sono in grado di anticipare i trend tecnologici, permettendoci non solo di puntare sulle tecnologie giuste, ma anche di proporre soluzioni innovative al cliente. La collaborazione ci permette anche di venire in contatto con persone con competenze approfondite su argomenti chiave, come ad esempio blockchain, intelligenza artificiale, Internet of Things e di portare in azienda un know how fortemente specializzato”.
È il caso ad esempio di Ithea, lo spin off dell’Università della Calabria, nato nel 2008, che Relatech ha acquisito nel 2011.
“Ithea oggi si fa carico delle attività di ricerca e sviluppo del gruppo – fa sapere Lambardi – Lo spin off è stato l’inizio di un percorso di collaborazione strategica vede l’ateneo occuparsi degli aspetti teorici dell’Ict e Relatech della ricerca industriale e sviluppo sperimentale, finalizzate alle soluzioni lanciate sul mercato”.
Relatech integra e sviluppa tecnologie proprietarie e open source d’avanguardia per soddisfare le esigenze di ogni realtà economica e industriale, avvalendosi dei risultati provenienti dal mondo accademico e dalla ricerca, grazie a Ithea e Okt.
“Relatech – evidenza Lambardi – promuove e sviluppa soluzioni personalizzate al fine di realizzare un trasferimento di tecnologie verso imprese interessate ad individuare e integrare rapidamente soluzioni avanzate per il miglioramento della competitività della propria offerta”.
Il successo di Ithea e Okt testimoniano come le strategie di collaborazione aperta, messe in campo da Relatech, siano in grado di dare una spinta allo sviluppo e alla competitività dei territori, “sanando” quel gap di comunicazione tra università e impresa che storicamente affligge il Paese.
“Le tecnologie Ict hanno mutato nel corso del tempo il proprio ruolo: da semplici strumenti per la gestione ed elaborazione delle informazioni sono oggi diventate motore di sviluppo e acceleratore della crescita economica e sociale e sono ritenute vere e proprie leve strategiche per attuare l’innovazione e adottare modelli di “Impresa 4.0” per operare con successo sul mercato europeo e globale. In tale contesto, la relazione con il mondo industriale, in particolare con aziende fortemente orientate all’innovazione come Relatech,– evidenzia il pro-rettore di Unical, Domenico Saccà – è per l’università fondamentale. Ci permette infatti di avere a disposizione casi di studio concreti su cui verificare i risultati della ricerca di base in Ict e da cui trarre ispirazione per percorrere nuove linee di ricerca e, non ultimo, per fornire agli studenti una visione aggiornata dell’organizzazione del mondo del lavoro e delle modalità di inserimento efficace in esso”.
“ Il progetto Identità Digitale e Service Accountability (IDService), finanziato dal Mise nell’ambito del Bando 2017 Horizon 2020, – spiega Saccà – è realizzato congiuntamente da Unical e Okt ed è focalizzato su soluzioni innovative che permettano la reale integrazione di servizi di gestione dell’identità digitale con alto livello di affidabilità con il protocollo blockchain al fine di realizzare servizi che prevedono la cooperazione di molteplici attori per i quali è necessario assicurare piena accountability”.
Altra iniziativa di ricerca congiunta con l’Unical e con impatti importanti sul territorio è Origami, progetto finanziato dal Por Calabria 2014-2020.
“Si tratta – puntualizza il pro-rettore – di un sistema software integrato e multipiattaforma per la modellazione, il monitoraggio ed il controllo di sistemi acquedottistici che offre, in un unico applicativo, strumenti tecnici e gestionali per progettisti, amministratori di rete ed utenti finali”.
Il framework si basa su un modello logico infrastrutturale, coerente con il paradigma “Internet of things” (IoT), che declina in modo nuovo il concetto di Advanced Metering Infrastructure (Ami), sfruttando moderne reti di sensori ed attuatori georeferenziati che abilitano al monitoraggio real-time ed alla possibilità di agire sulla stessa rete da remoto, nonché alla possibilità di automatizzare le fasi di lettura e fatturazione dei consumi idrici.
Un altro progetto finanziato dalla Regione Calabria nell’ambito del Por 2014-2020 è SiStaBene che verte sul tema della tracciabilità dei prodotti nella filiera agroalimentare a garanzia della qualità dello stesso. Un settore quello della filiera agrifood cruciale per lo sviluppo del territorio e dunque per l’occupazione.
E non poteva mancare lo smart manufacturing in una strategia a forte vocazione industriale. True Detective 4.0 è il progetto – in campo c’è anche il CNR oltre all’Unical – per la realizzazione di strumenti e servizi intelligenti di monitoraggio in tempo reale per la manutenzione predittiva di apparati e l’ottimizzazione dei Processi di automazione industriale.
Una carrellata di iniziative, quella di cui Relatech è capofila, che racconta di come l’open innovation permetta di perseguire obiettivi di trasformazione digitale e di creare valore per il mercato e i territori.