RECORD IN EUROPA

Open Innovation: l’80% delle imprese italiane si affida alle startup

È il più alto livello di collaborazione a livello continentale. E di qui ai prossimi 12 mesi il dato salirà ulteriormente. Emerge da un rapporto realizzato da Sopra Steria con Ipsos e in collaborazione con l’Insead Business School

Pubblicato il 30 Mar 2023

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Sono le aziende italiane a dominare la classifica delle aziende europee che abbracciano la collaborazione con le startup. Ad affermarlo sono i risultati del Sopra Steria Open Innovation Report 2023, il quale puntualizza che le imprese del Belpaese hanno registrato il più alto livello di progetti di collaborazione con le startup in tutta Europa (80,4%) e anche il più alto numero di progetti che la giudicano mission critical per la strategia della loro organizzazione (56,1%).

L’Italia, secondo l’indagine, è anche il Paese con il più alto livello di collaborazioni di successo (71%), il più alto livello di aziende che desiderano collaborare nel campo della sostenibilità (72%) e anche il più alto livello di soddisfazione per tali progetti (38%). Quasi tutte le aziende intervistate hanno dichiarato di avere intenzione di collaborare nei prossimi 18 mesi (92%): ancora una volta il livello più alto in Europa.

Da fenomeno di nicchia a prassi

L’open innovation, che prevede una collaborazione tra imprese e startup dinamiche per cercare nuove soluzioni alle sfide aziendali, è diventata una pratica dominante da quando le nuove abitudini lavorative introdotte con l’arrivo del Covid-19 e il rallentamento dell’economia globale hanno cambiato la nostra quotidianità. Un tempo fenomeno di nicchia, l’open innovation è rapidamente diventata la norma: quasi 3 aziende europee su 4 (72%) stanno ora conducendo progetti di collaborazione con startup e due terzi (67%) considerano la collaborazione con le startup importante o essenziale per la strategia della loro organizzazione, secondo i risultati del rapporto. 

Conoscenza esterna un potenziale per l’84% delle corporate

I risultati del rapporto evidenziano la maturità delle aziende europee in materia di open innovation. Nonostante la crisi economica, sembra che le aziende abbiano deciso di sfruttare il potere dell’innovazione per far progredire i loro progetti di R&S verso startup più piccole e agili, al fine di aumentare la loro quota di mercato e la loro redditività. L’84% delle corporate intervistate ha dichiarato di voler sfruttare il potenziale della conoscenza esterna.

La rapida crescita dell’interesse per l’open innovation è probabilmente dovuta a una combinazione di fattori, tra cui una maggiore consapevolezza dei modelli, un’impennata generale della domanda di innovazione unita a una nuova familiarità con gli strumenti di cooperazione da quando la pandemia da Covid-19 ha normalizzato il lavoro a distanza.

Ricorso a intermediari per il 55% delle aziende

I maggiori ostacoli alla collaborazione sono stati la percezione di incompatibilità tra aziende e startup a causa di questioni legali e normative (14%) e la bassa tolleranza al rischio (13,7%), tuttavia le imprese con unità aziendali dedicate alla gestione delle collaborazioni hanno ottenuto un maggiore successo, con l’89% che ha dichiarato di aver sempre raggiunto i propri obiettivi.                                                           

Un’altra tecnica molto diffusa ed efficace dal punto di vista dei costi, utilizzata dalle società che non dispongono di un’unità aziendale consolidata per gestire le collaborazioni, consiste nell’ingaggiare un’organizzazione partner esterna che faccia da tramite con entrambe le parti e garantisca che il progetto raggiunga gli obiettivi prefissati. Più della metà di tutte le corporate intervistate (55%) ricorre a tali intermediari terzi per gestire progetti di open innovation.

Collaborando con le startup, le aziende hanno accesso a tecnologie innovative che consentono loro di individuare nuove opportunità di mercato e di sfruttare le loro conoscenze al di là dei confini dell’organizzazione. Un approccio strategico che porta una significativa riduzione del rischio, una riduzione del time-to-market di un prodotto o di una tecnologia e un’ottimizzazione dei processi interni, più fluidi e creativi.

Dalle startup idee e tecnologie, dalle aziende risorse ed esperienza

“Sono sempre di più le aziende che applicano il paradigma dell’open innovation collaborando con startup piccole e agili per adattarsi più rapidamente alle mutevoli esigenze del mercato e migliorare la loro competitività. Le startup portano nuove idee, tecnologie e modelli di business, mentre le grandi aziende forniscono risorse, esperienza e accesso ai mercati. Insieme, è possibile creare soluzioni innovative per soddisfare le esigenze dei clienti e affrontare le sfide del mercato”, dichiara Roberto Balzerani, direttore Divisione PA, Energy e Telco & Innovation di Sopra Steria Italia.

“In quanto ad open innovation, l’attuale contesto economico ha rafforzato la maturità delle aziende europee. Queste sono, infatti, più consapevoli delle sfide che devono affrontare in un mercato commerciale sempre più competitivo, ma anche della necessità di sfruttare il potere dell’innovazione per mettere il turbo ai progetti di R&S verso startup più piccole e agili, al fine di sviluppare nuove soluzioni e distinguersi dalla concorrenza”, aggiunge Mohammed Sijelmassi, Chief technology officer di Sopra Steria.

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