L’APPROFONDIMENTO

Open Innovation, le Sfide di Eroi per gli obiettivi green di Philip Morris

Sulla piattaforma digitale della Regione Emilia-Romagna, la multinazionale ha lanciato e concluso tre sfide alle startup e alla community di innovatori di Eroi. Già in cantiere la fase realizzativa: le idee diventeranno best practice

Pubblicato il 03 Feb 2022

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Innovare grazie alla community: lo fa in Italia anche una multinazionale come Philip Morris, che ha lanciato su Eroi le sue “sfide” facendo appello alla community di innovatori della Regione Emilia-Romagna

Eroi, o Emilia Romagna per l’Open Innovation, è il progetto digitale con cui la Regione, tramite la sua società consortile Art-Er, mette in collegamento l’ecosistema territoriale dell’innovazione puntando sull’elemento “community” per stimolare lo sviluppo di idee.

La Regione Emilia Romagna è un’avanguardia in Italia per l’innovazione tecnologica, con una rete di tecnopoli distribuita i 10 città, 7 cluster tematici, 6 poli universitari, quasi mille startup innovative e un valore delle spese R&D pari al 2,6% del Pil regionale. Eroi nasce per potenziare ancor di più questo ecosistema fornendo un nuovo strumento di matching tra la domanda e l’offerta di innovazione. Al centro della piattaforma ci sono il paradigma dell’Open Innovation e le Sfide di innovazione.

È in questo contesto che “cercavamo una risposta a tre necessità di innovazione da implementare in tempi rapidi e volevamo rivolgerci al mondo delle startup”, afferma Francesco Brognara di Philip Morris. “La collaborazione con Eroi ci ha permesso, in modo molto efficace, di connetterci con la community degli innovatori. Con Eroi siamo stati in grado di parlare il linguaggio delle startup e Pmi e di trovare idee da tradurre velocemente in innovazione”.

Eroi, la Pa è innovativa

Uno degli obiettivi della piattaforma Eroi è proprio quello di raccogliere le esigenze di innovazione delle imprese di tutte le dimensioni, dalle Pmi alle grandi imprese. Il fatto che questa spinta all’Open Innovation arrivi da una Pubblica Amministrazione “è essa stessa un’innovazione significativa, perché sono limitati gli esempi di Pa in Italia che creano contesti dove si sviluppa, facilita e trasferisce innovazione tramite un ecosistema che funziona come una community”, evidenzia Piergiorgio Iacobelli di Eroi.

La piattaforma ha caratteristiche specifiche: è una community semi-strutturata, gratuita e aperta a tutti gli attori dell’innovazione non solo della regione Emilia-Romagna . Tra le attività che si possono svolgere c’è quella di lanciare o rispondere a Sfide: gli iscritti hanno l’opportunità di presentare il proprio fabbisogno di tecnologie, competenze o partnership, nella figura di “seeker” (spesso imprenditori, Ceo, Cto, R&d, product manager) e altri iscritti possono rispondere alla sfida proponendo la loro soluzione nella figura di “solver” (ricercatori, esperti, docenti, fornitori, consulenti, imprenditori, Ceo…).

Philip Morris, tre sfide per la sostenibilità

Le sfide lanciate da Philip Morris su Eroi rientrano nella strategia per la sostenibilità energetica della multinazionale: tutti gli stabilimenti produttivi dovranno infatti essere a emissioni zero entro il 2030. Sulla piattaforma della Regione Emilia l’azienda ha puntato, in particolare, a trovare idee per tre raggiungere obiettivi: costruire un dehors autosufficiente da un punto di vista energetico, ottenere una riduzione del proprio consumo di energia tramite l’utilizzo di tecnologie nuove e potenziale con nuove soluzioni l’uso delle fonti rinnovabili.

“Il nostro obiettivo era trovare soluzioni diverse da quelle che avremmo reperito internamente e ottenuto sul mercato tradizionale”, afferma Brognara. “Abbiamo lanciato sfide con contorni volutamente aperti, senza circoscrivere troppo il perimetro, per lasciare libero campo alle proposte dei solver”. L’unico requisito fondamentale era trovare un’idea già testata e pronta all’implementazione: “Per noi è fondamentale poter applicare tecnologia subito e abbiamo cercato un’idea che fosse prossima o già nella fase di prodotto commerciale”, spiega il manager di Philip Morris.

Il circolo virtuoso tra community, startup e imprese

La fase realizzativa inizierà, infatti, nel mese di febbraio. Le realtà individuate tramite la Sfida avvieranno una collaborazione con Philip Morris presso la sua sede storica italiana, il sito produttivo di Zola Predosa (Bologna). Le attività riguarderanno poi anche il nuovo stabilimento nella zona industriale di Crespellano, aperto nel 2016 e che conferma la volontà di Phillip Morris di radicarsi in Emilia Romagna. “Le soluzioni che applicheremo potranno diventare una best practice interna che si estende anche ad altre sedi e, speriamo, ad altre aziende attente alla sostenibilità ambientale”, sottolinea Brognara.

Per Philip Morris la piattaforma Eroi ha offerto la possibilità di aprire la multinazionale alla ricca platea di innovazione presente su tutto il territorio. “Dal canto loro gli innovatori hanno l’opportunità di cimentarsi sul mercato e in un contesto strutturato come quello di una grande azienda”.

Open Innovation, approccio multidisciplinare che rende più veloce l’innovazione

Su Eroi le sfide di innovazione si lanciano in modo agile, con social post interni alla community, e Eroi agisce come piattaforma di incontro tra seeker e solver. Una volta realizzato il matching le parti gestiscono in piena autonomia e senza vincoli il contatto in base alle loro esigenze, obiettivi e strategie.

“Eroi mette in contatto diretto chi cerca e chi offre innovazione, è una piattaforma per estendere il proprio network su obiettivi qualificati, ma non svolge un’attività di intermediazione ”, chiarisce Iacobelli. “L’eventuale contrattazione e collaborazione vengono gestiti dai diretti interessati. Questa flessibilità, applicabile a tutti gli ambiti tecnologici e di business, è una parte importante del modello di Eroi che vuole proporre un processo agile, facile e trasparente per tutte le parti”.

Eroi vuole essere uno strumento aggiuntivo per incrementare la mentalità e la prassi dell’Open Innovation tra le Pmi. “L’Open Innovation è un modo di fare innovazione basato sull’assunto che si può accrescere la competitività di una impresa creando modelli di business, prodotti e servizi sfruttando non solo le idee interne ma anche quelle che si ricavano dai player fuori dal perimetro aziendale” conclude Iacobelli “Con questa piattaforma vorremmo sfruttare il potenziale del digitale per aprire un canale di accesso anche per le imprese meno abituate a questo approccio e alla multidisciplinarietà, diffuse capillarmente sul territorio

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