OpenAI e Anthropic, le due startup che si contendono il primato mondiale sulla GenAI, si sfidano a colpi di nuovi annunci: la release 4 di ChatGpt diventa gratuita per tutti gli utenti e il competitor lancia il chatbot Claude in tutta Europa e punta a mettere in difficoltà la “creatura” di Altman.
Chi la spunterà fra Microsoft e l’asse Google-Amazon?
ChatGpt: gratuita per tutti la versione 4
OpenAI ha rilasciato l’ultima versione di ChatGpt in modalità gratuita per tutti gli utenti: finora, gli utenti potevano accedere gratis solo alla versione 3.5, con quella successiva (4) disponibile a pagamento.
“Siamo davvero entusiasti di portare Gpt-4o a tutti i nostri utenti in modo gratuito – ha affermato Mira Murati, Cto della startup californiana – Gli utenti a pagamento continueranno a beneficiare di limiti di utilizzo cinque volte superiori rispetto agli utenti gratuiti”. L’ultimo aggiornamento è “molto più veloce” e migliora “le capacità testuali, video e audio”.
Anthropic lancia AI Claude in tutta Europa
Intanto la startup Anthropic, sostenuta da Alphabet Google e Amazon, ha annunciato l’imminente rilascio del suo chatbot generativo AI Claude in tutta Europa. Sebbene il chatbot Claude fosse già disponibile gratuitamente online in diversi paesi, questa è la prima volta che viene reso disponibile tramite web e iPhone in tutta l’Unione Europea, così come in una manciata di paesi extra-Ue in Europa come la Svizzera e Islanda. I clienti aziendali europei potranno inoltre accedere al piano “Claude Team”, che costerà 28 euro al mese Iva esclusa.
Sfida a ChatGpt sui clienti aziendali
Claude di Anthropic è un concorrente diretto di ChatGpt di OpenAI, il chatbot che ha battuto tutti i record raggiungendo i 100 milioni di utenti attivi mensili a soli due mesi dal lancio.
Anthropic è stata fondata dagli ex dirigenti di OpenAI e dai fratelli Dario e Daniela Amodei. All’inizio di questo mese, l’azienda si è lanciata nella corsa per catturare i clienti aziendali, lanciando una versione del suo chatbot rivolta alle imprese. La mossa potrebbe portarla in competizione con i suoi sostenitori Amazon e Google, che allo stesso modo vogliono catturare la spesa aziendale sull’intelligenza artificiale.
I nuovi servizi di AI di Google
Alla Conferenza degli sviluppatori a Mountain View Google lancia la sfida a Apple e OpenAI e svela Veo, l’intelligenza artificiale che genera filmati di alta qualità in sfida a Sora di OpenAI. Con una comprensione avanzata del linguaggio naturale e della semantica visiva, Veo può generare video che rappresentino con precisione la visione creativa dell’utente, cogliendo il tono delle richieste. In campo multimediale, viene annunciato anche un avanzamanto con Imagen 3, che genera foto da testo. Infine grazie all’IA di Gemini, viene aggiornato anche Google Foto con la funzione “Ask”, chiedi a Foto. Nelle gallerie di immagini che tutti noi abbiamo sui dispositivi si potrà trovare più semplicemente una foto formulando una richiesta a voce, senza dover passare in rassegna manualmente immagini e video.
E poi l’intelligenza artificiale che si espande ulteriormente anche nella ricerca, assistenti digitali che parlano e vedono rendendo sempre più reale lo scenario del film Her.
“Investiamo nell’intelligenza artificiale da più di dieci anni – dice il Ceo Sundar Pichai – Siamo in piena era Gemini”. Google inserirà sempre di più l’intelligenza artificiale generativa nella ricerca, il suo corebusiness da oltre 25 anni. L’azienda apre a più utenti (“negli Stati Uniti e in futuro ad altri paesi”) le Overview, dei riepiloghi già testati in maniera ristretta: ad una domanda dell’utente offrono una panoramica di più siti e argomenti per risposte più esaustive. Inoltre, grazie a Gemini si potranno formulare in una volta sola domande più complesse e porre questioni anche usando i video. “Contiamo di portarlo a più di un miliardo di persone entro la fine dell’anno”, dice Liz Reid a capo della ricerca Google.
L’evento è una rassegna di come l’IA di Gemini prevederà sempre di più i prodotti della società. Gli ‘AI Agents’, così li chiama l’azienda, sono “sistemi intelligenti che faranno il lavoro per noi sotto la nostra supervisione”. Ed ecco allora Project Astra, un assistente digitale multimodale che elabora cioè testo, voce e immagini in tempo reale mentre interagiamo, capendo anche il contesto. In un video Big G lo fa vedere all’opera su smartphone ma anche su lenti smart, riportando così alla memoria i vecchi Google Glass. Astra è la risposta a Gpt-4o lanciato proprio 24 ore fa da OpenAI e in attesa di vedere come anche Apple cambierà il suo assistente Siri con l’IA. Grazie a Gemini, viene aggiornato anche Google Foto con la funzione ‘Ask’, chiedi a Foto. Nelle gallerie di immagini che tutti noi abbiamo sui dispositivi si potrà trovare più semplicemente una foto formulando una richiesta a voce, senza dover passare in rassegna manualmente immagini e video. “Le vostre foto e i vostri video non vengono mai utilizzati per la pubblicità. E nessuno esaminerà le vostre conversazioni”, specifica la società. Nel corso della conferenza degli sviluppatori, Google ha lanciato anche Veo, la risposta al generatore di video di OpenAI che si chiama Sora, e Imagen 3 che è la versione più avanzata di generazione di foto attraverso un testo. E inizia a collaborare con alcuni musicisti grazie a Music AI Sandbox, un insieme di strumenti che aiutano a comporre. Una mossa, grazie anche alla sperimentazione con il musicista vincitore di Grammy Wyclef Jean, per rassicurare il mondo degli artisti riguardo gli effetti dell’intelligenza artificiale sulla creatività. “Vogliamo farlo responsabilmente ascoltando il loro feedback”, afferma il vice presidente Product management Eli Collins. Gemini, inoltre, si espande anche ai luoghi di lavoro. La versione 1.5 Pro, ad esempio, entra nelle mail per un sommario oppure fornisce i momenti clou di una riunione o scrive un riassunto. Arriva anche Gemini 1.5 Flash “più veloce e efficiente”, mentre Gemini Advanced da oggi è disponibile in lingua italiana. Infine, Google annuncia Trillium, la sesta generazione di processori, un acceleratore per il Cloud con l’intelligenza artificiale, “più performante e ad alta efficienza energetica”.