INTELLIGENZA ARTIFICIALE

OpenAI, via a un comitato per la sicurezza. Intanto Altman si dà alla beneficenza



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Dopo l’uscita di scena di una serie di manager che hanno sollevato dubbi sugli impegni nel mitigare i pericoli dell’AI, la società di ChatGpt tiene a battesimo il Safety and Security Committee composto da membri del consiglio e dirigenti. 90 giorni per valutare processi e misure di salvaguardia, saranno consultati anche esperti esterni. Il ceo sfodera l’asso della filantropia e aderisce a Giving Pledge di Buffett e Gates

Pubblicato il 30 mag 2024



chatgpt

Nasce in OpenAI, la società madre di ChatGpt, un nuovo comitato per la sicurezza dopo l’allontanamento di dirigenti chiave che ha sollevato dubbi sul suo impegno nel mitigare i pericoli dell’intelligenza artificiale.

Composto da membri del consiglio e dirigenti, fra cui il Ceo Sam Altman, il Safety and Security Committee avrà 90 giorni per valutare i processi e le misure di salvaguardia relative allo sviluppo avanzato dell’AI e consulterà anche esperti esterni. Svilupperà inoltre raccomandazioni per potenziali miglioramenti e i risultati saranno presentati all’intero consiglio di OpenAI prima di essere resi pubblici. “Accogliamo con favore un forte dibattito in questo momento importante”, scrive OpenAI in un post ufficiale.

Al via l’addestramento di Gpt-5

OpenAI ha intanto iniziato l’addestramento del nuovo modello di AI generativa che dovrebbe essere chiamato Gpt-5 e che avvicinerebbe la tecnologia all’Agi, un’intelligenza artificiale generale in grado di raggiungere un livello di comprensione e ragionamento simile a quello umano o addirittura superiore.

La formazione del nuovo comitato di sicurezza arriva sulla scia delle recenti fuoriuscite di dirigenti che hanno alimentato preoccupazioni sulle priorità di sicurezza di OpenAI. E’ andato via Jan Leike che è stato subito cooptato dalla rivale Anthropic ma anche Ilya Sutskever, uno dei dirigenti che a novembre scorso mise in discussione il ruolo di Sam Altman. Nei giorni in cui i manager hanno lasciato, è anche scoppiata la polemica tra Scarlett Johansson e OpenAI: l’attrice, diventata un simbolo dell’IA dopo il film Her, ha acusato la società di aver clonato la sua voce per la nuova versione di ChatGpt.

Anche Altman fra gli aderenti al Giving Pledge

Sam Altman e il marito Oliver Mulherin, intanto, hanno aderito al Giving Pledge, l’appello lanciato da Warren Buffett e Bill Gates ai Paperoni d’America a destinare almeno il 50% dei propri averi a iniziative filantropiche. In una lettera aperta Altman e Mulherin rendono omaggio al “duro lavoro, la genialità, generosità e dedizione per migliorare il mondo di molte persone che hanno costruito l’impalcatura della società che ci ha permesso di arrivare fin qui”.

Buffett e Gates avevano avuto l’idea del Giving Pledge nel 2009 durante una cena top secret a New York con il sindaco della Grande Mela Michael Bloomberg e la star della tv Oprah Winfrey. Valutato all’epoca 47 miliardi di dollari, Buffett aveva dato l’esempio impegnandosi a liquidare prima della morte il 99% del suo capitale donandolo in opere di beneficenza. Il tutto si era poi concretizzato l’anno dopo in un vertice newyorchese della filantropia complice anche il finanziere David Rockefeller. Da allora le adesioni si erano moltiplicate: tra i tanti avevano sottoscritto l’impegno George Lucas, Ted Turner e, una decina di anni fa, il ceo di Apple Tim Cook, quest’ultimo pronto a donare i suoi averi in beneficenza, dopo aver provveduto a tutte le spese per l’educazione di un nipotino.

Altman sarebbe valutato almeno due miliardi di dollari grazie a investimenti in startup e nella piattaforma Reddit. Il Giving Pledge non è un contratto legalmente vincolante: è piuttosto un impegno morale da parte dei firmatari. Hanno finora aderito al Giving Pledge oltre 245 persone da 30 Paesi.

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